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Spagna, Andalusia. Situata in posizione dominante nella città di Granada, l’Alhambra, è un luogo, un’entità, ma anche una birra, e per questo vuol dire storia, ma soprattutto tradizione. L’inizio di questa storia, infatti, è molto antico, risale al 1238, quando Muḥammad ibn Naṣr (noto anche come Naẓar), fece il suo ingresso a Granada dalla Porta di Elvira. Fondatore della dinastia nasride del Sultanato di Granada, fu lui ad edificare il primo nucleo del palazzo, che oggi prende il nome di Alhambra. Una cittadella, all’interno della città, un oasi di pace che porta i segni del tempo, come il resto di Granada, d’altronde.

Nel 1492, con la cacciata dei Mori dall’Andalusia e la Reconquista da parte dei Re Cattolici, infatti, la città cambiò faccia. L’Alhambra diventò il palazzo reale, mentre il resto dei monumenti islamici fu distrutto. Ancora oggi, l’Alhambra e il vecchio quartiere dell’Albaicin, sono gli unici luoghi in cui si può ammirare l’arte islamica, nel primo in tutto il suo splendore, nell’altro attraverso piccoli indizi, come un campanile, che ricorda un minareto.

Da questo incrocio di culture e tradizioni, nasce Cervezas Alhambra, un’azienda produttrice di birre dal 1925, nel cuore di Granada. Conosciuta in tutta Spagna, ma tipicamente Andalusa, questa azienda non potrebbe avere un legame più stretto con la città che l’ha vista nascere. L’Alhambra a Granada è ovunque, nei bar per rinfrescare dall’arsura ma anche tra le strade, dove ripara i passanti dal sole con tende che coprono la strada. L’Alhambra è anche promotore di cultura, grazie alle sponsorship per eventi spettacolari e storici quanto lei, come il Festival Internacional de Musica y Danza de Granada arrivato quest’anno alla 65esima edizione. Si tratta di uno dei più importanti eventi culturali e una delle feste più tradizionali del territorio spagnolo. La sua origine è dovuta ai concerti sinfonici che dal 1883 si sono svolti nel Palazzo di Carlo V, e del Concurso de Cante Jondo, svoltosi all’interno della fortezza dell’Alhambra nel 1922, con l’aiuto di Federico Garcia Lorca, Manuel de Falla, Ramón Gómez de la Serna tra gli altri intellettuali e artisti del tempo.

Insomma, storia e tradizione è il connubio perfetto che racconta alla perfezione quest’azienda e una speciale birra, che finalmente arriva anche in Italia. Si tratta di Alhambra Reserva 1925, un esempio eccellente tra le birre craft, ovvero prodotte con un processo artigianale. Creata per palati raffinati, che amano il gusto in tutte le sue forme, Alhambra Reserva 1925 è caratterizzata da un colore ambrato, frizzante e corposa, inoltre ha un aroma leggermente tostato e un gusto intenso, ma non per questo forte. Un mix piacevole di arancia pungente e caramello.

Così come la bottiglia è la stessa dal 1925 ad oggi, anche la ricetta rimane uguale da ben 90 anni, grazie ad ingredienti semplici e naturali ma di altissima qualità. Il luppolo proviene dalla regione di Saaz, in Repubblica Ceca, dove viene raccolto a mano. È lui che fornisce un sapore floreale e speziato. Il malto d’orzo, invece, viene usato per il suo alto contenuto di amido e zucchero, e permette di creare, con il lievito, una reazione chimica dinamica durante il processo di fermentazione. Infine, l’ultimo elemento è l’acqua, così semplice, ma anche così importante, permette alla strong lager di risultare frizzante e corposa. Un sorso e ci si sente trasportati nelle terre andaluse.

Photo Credits Blogo: Camilla Di Iorgi

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ultimo aggiornamento: 14-07-2016