Arrivati a Piazza Venezia è difficile non notare il Vittoriano sul colle del Campidoglio: maestoso, accecante nel suo marmo botticino, simile ai marmi usati nell’epoca romana. La vista sul Vittoriano dalla piazza cattura gli scatti di milioni di turisti ogni giorno e non è difficile capire il perchè. L’edificio simbolo del Risorgimento, eretto per commemorare il re d’Italia Vittorio Emanuele II dopo la morte nel 1878, è una quinta spettacolare che si ispira all’altare di Pergamo e al Tempio della Fortuna Primigenia di Palestrina.
L’architetto vincitore del progetto bandito Giuseppe Sacconi ha mescolato sacro e profano nell’aspetto del Vittoriano, per ricordare all’Italia le vicende del Risorgimento: le sculture e gli elementi decorativi ricordano i successi delle battaglia per la liberazione: la palma per la vittoria, la quercia, l’alloro per la pace, il mirto per il sacrificio e l’ulivo per la concordia, rafforzati da gruppi scultorei di diversi artisti sulla scalinata e sulla sommità della terrazza, che riprendono i concetti della Forza, dell’Azione e della Concordia ed ispirati alle idee di Giuseppe Mazzini.
Fra tutte la Dea Roma, sulla sommità della terrazza, sguardo vigile sulla città Capitale della nuova Italia. Sotto la statua in bronzo di Vittorio Emanuele alta 12 metri, attorianito dalle città nobili simbolo della monarchia sabauda, c’è la Terrazza delle Città Redente (Trieste, Trento, Gorizia, Pola, Zara e Fiume) che ricorda un’epoca sucessiva, quella dopo la Prima Guerra Mondiale.
Non fu una costruzione facile quella del Vittoriano; il progetto di un edificio di 17.000 mq prevedeva ampi spazi di costruzione. Per questo fu necessario demolire gli edifici del Campidoglio e uno stanziamento economico davvero alto per quei tempi. Lo stile finale del Vittoriano dal Liberty al Neoclassico, e le numerose opere d’arte che l’arricchivano, non convinsero tutti i critici d’arte dell’epoca, che non approvavano sia la scelta del marmo, troppo chiaro, sia la demolizione dei monumenti medievali, sia l’anacronismo dello stile.
Il Vittoriano divenne più comunemente Altare della Patria dopo la Grande Guerra quando nell’Altare punto più alto del monumento, posto sotto la statua del Re d’Italia, furono collocate le ceneri del Milite Ignoto, un soldato italiano, non riconosciuto.
Oggi oltre a luogo di memoria e sede del Museo del Risorgimento e dal 2009 Museo Nazionale dell’Emigrazione italiana. E’ anche sede di numerose mostre d’arte antica e contemporanea.
Orari di apertura
lunedì-giovedì 9.30 – 19-30
venerdì e sabato: 9.30 – 23.30
domenica: 9.30 – 20.30
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