Barche
America’s Cup, muore Andrew Simpson nel catamarano Artemis
Purtroppo lo sport qualche volta gioca dei brutti scherzi, come è successo durante gli allenamenti per l’edizione 2013 dell’America’s Cup, la più storica delle regate veliche internazionali, dove ha perso la vita l’olimpionico Andrew Simpson, incastrato sott’acqua dopo il ribaltamento dell’Artemis.

Per l’atleta inglese non c’è stato nulla da fare in seguito alla disavventura patita vicino alle Treasure Island, nei pressi di un ex cantiere navale sulla baia di San Francisco, dal catamarano svedese di cui difendeva i colori, in vista della Louis Vuitton Cup di luglio.
Anche se è facile muovere delle critiche dopo che accadono fatti tristi come questo, molti osservatori contestano la sicurezza dei velocissimi AC 72, capaci di viaggiare in acqua a ritmi spaventosi, con una dinamica instabile e molto complessa da gestire. Le prime ricostruzioni dei fatti sembrano accreditare la tesi del cedimento strutturale nel reticolo in carbonio.
Non mi voglio pronunciare sulla materia, perché non ho gli strumenti per farlo. Ritengo inoltre che in questo momento sia più importante esprimere la vicinanza ai familiari e agli amici di Simpson. Spero che i feriti possano presto riprendersi. Comprensibile il dolore di Paul Cayard e di tutti i membri del team Artemis, distrutti per l’accaduto.
