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Auto sportive: l’ibrido è il nuovo lusso

Le normative stringenti sul piano delle emissioni stanno spingendo le case automobilistiche più prestigiose a puntare sull’ibrido come soluzione per i modelli più esclusivi.

Sulle auto sportive di fascia più alta, l’ibrido sembra la soluzione migliore per coniugare le esigenze prestazionali a quelle ecologiche, facendo crescere la potenza, regalando maggiore spinta ai bassi regimi e abbassando in modo drastico il livello delle emissioni. Così si conserva il lusso delle emozioni, pur andando incontro alle normative di omologazione sempre più stringenti.

I sistemi ibridi a vocazione sportiva sono oggi un privilegio dei modelli milionari, perché il supplemento di peso da essi prodotto può essere compensato con materiali esotici, al momento non trasferibili su esemplari meno costosi, per ragioni di prezzo. Tracciano però una strada, che sarà sempre più percorsa in futuro, perché l’ibrido è più ecologico delle alternative (turbo in primis), non spegne la passione come l’elettrico puro (freddo, asettico e non così green come potrebbe sembrare), e non pone problemi di ricarica, perché il motore termico diventa una fonte energetica da cui sgorga la linfa per le batterie.

Si potrebbe parlare di una quadratura del cerchio, in relazione ai vincoli normativi, se non fosse per il supplemento di peso, ma su questo fronte si faranno sicuri progressi in futuro. Scopriamo le auto ibride più prestigiose in listino.

Ferrari LaFerrari

[img src=”https://media.deluxeblog.it/a/aut/auto-di-lusso-esclusive/auto-di-lusso-01.jpg” alt=”Auto di lusso esclusive” height=”383″ title=”Auto di lusso esclusive” class=”post centered”]

E’ la nuova regina della produzione del “cavallino rampante”. Questa creatura prosegue la tradizione dei gioielli a tiratura limitata della casa di Maranello, che annovera nella raccolta capolavori come Gto, F40, F50 ed Enzo. La splendida ope-ra è un sogno di inebriante maestria dialettica, destinato a pochi eletti, con patrimoni da favola. Ma i soldi non bastano. Per averla bisogna essere anche collezionisti Ferrari.

Nella sua meccanica di alta classe si condensa la migliore tradizione del mito automobilistico italiano. E’ una vettura avveniristica e di frontiera, scultorea e bilanciata. Appartiene alla stirpe delle “rosse” più affascinanti di tutti i tempi. Una superba opera d’arte, con una suggestiva armonia di forme. Somiglia ad una Sport pronta a scendere in pista a Le Mans, ma è omologata per l’uso stradale. Volendo, può essere usata in modo comune, perché non teme neppure il traffico, anche se altri sono gli ambienti preferiti.

La linea della carrozzeria lascia estasiati, immersi nell’incanto delle magiche e sinuose alchimie dialettiche, il cui dipanarsi inebria i sensi degli appassionati. Questa sportiva è un’emozione, una confluenza di velocità, di tecniche, di stile e di melodie, che si fondono in un’eccitante miscela, la cui composizione effonde le rime di una poesia celestiale.

Il muso, basso e tagliente, trasmette la grinta dei cromosomi, mentre la coda, larga e sinuosa, esprime il romanticismo della sua forza dinamica. Anche il resto del corpo offre i suoi muscoli con grazia divina. E’ un capolavoro assoluto, perfetto e proporzionato negli aggressivi volumi, frutto di un lessico di aulica specie. Affilata come un coltello, sfoggia un magnetismo stilistico al quale non è difficile abbandonarsi. I poderosi parafanghi si legano idealmente alle forme plastiche e prorompenti della mitica 330 P4.

Massima sintesi del know-how acquisito in Formula 1 e nella realizzazione delle vetture stradali, LaFerrari rappresenta il più ambizioso progetto della Casa di Maranello per ridefinire i limiti della tecnologia automobilistica. Il risultato è una vettura dalle prestazioni estreme, che sfrutta le soluzioni tecniche più evolute.

Con lei i sistemi ibridi debuttano nella produzione del “cavallino rampante”: il motore termico V12 da 6.3 litri, con 800 cavalli all’attivo, si combina infatti all’unità elettrica da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di 963 cavalli, in un matrimonio che coniuga senza soluzione di continuità i vantaggi delle due propulsioni. L’elevata coppia fornita dal motore elettrico ai bassi giri consente di ottimizzare il motore termico agli alti regimi. Il risultato è una spinta eccezionale e costante, con una coppia di 900 Nm.

Il possente cuore, capace di fornire l’energia per illuminare un piccolo paese, garantisce prestazioni straordinarie, divertimento di guida e un sound inconfondibile. Il transfer tecnologico dalla Formula 1 emerge a tutti i livelli, come nella progettazione e realizzazione del telaio, curate in modo brillante da una squadra di tecnici che si è giovata del contributo di Rory Bryne, noto progettista di monoposto vincenti della scuderia di Maranello.

L’impiego dei materiali compositi è stato gestito in modo encomiabile, usando le combinazioni più raffinate, con un duplice risultato: garantire la massima leggerezza insieme alla più grande robustezza. Sublime l’efficienza dinamica, anche grazie all’aerodinamica attiva, che concilia nel modo migliore due fattori contrapposti, come la scorrevolezza e la deportanza. Miracoli che solo agli uomini della Ferrari potevano riuscire!

Grazie alle logiche che sovrintendono tutti i sistemi, la vettura esprime il limite più elevato attraverso la relazione sinergica delle variabili, gestite in modo superbo dalla complessa elettronica. Tutto questo si traduce in un ritmo operativo di riferimento, che non ha eguali. Per averne un’idea, basta dire che sul circuito di Fiorano il tempo sul giro è stato ridotto di oltre cinque secondi rispetto alla Enzo. Aggiungo a questo che il passaggio da 0 a 300 km/h viene coperto in soli 15 secondi: appena peggio di una F1 e allo stesso livello (e forse meglio) di una LMP1. Cosa dire di più?

Porsche 918 Spyder

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Quest’auto sportiva, in tiratura li-mitata, ha un cambio a doppia frizione PDK, che consente passaggi di marcia fulminei.

Nella cabina di comando la gestione delle diverse funzioni avviene mediante uno schermo touch-screen, come nei telefonini di ultima generazione. Ricordiamo che la 918 Spyder monta un potente V8 affiancato da tre unità elettriche, per una dotazione energetica di altissimo livello: 887 cavalli. Pur con tanta carica in corpo, in condizioni ideali libera appena 70 g/km di CO2.

I bassi livelli di emissione si coniugano alla sportività e al carattere delle opere di Zuffenhausen. La vettura è una scheggia in accelerazione, con passaggio da 0 a 100 Km/h in appena 2″8. Quattro le modalità operative: E-Drive, Hybrid, Sport Hybrid e Race Hybrid. La più ecologica è la prima. I consumi si attestano fra i 3,0 e i 3,3 l/100 km.

Secondo gli uomini della Porsche, la 918 Spyder assume un ruolo paragonabile a quello della 911, che debuttò all’IAA mezzo secolo fa. Questo anniversario è stato celebrato dalla casa tedesca con la presentazione del modello speciale in edizione limitata “50 Anni 911”. La vettura si basa sull’attuale 911 Carrera S, che unisce gli elementi tradizionali della 911 alla tecnica più avanzata.

McLaren P1

[img src=”https://media.deluxeblog.it/a/aut/auto-di-lusso-esclusive/auto-di-lusso-03.jpg” alt=”Auto di lusso esclusive” height=”396″ title=”Auto di lusso esclusive” class=”post centered”]

E’ un oggetto di collezionismo dell’era moderna. Le sue prestazioni sono di stampo corsaiolo: accelerazione da 0 a 100 km/h in 2”8, da 0 a 200 km/h in 6”8, da 0 a 300 km/h in 16”5 (5.5 secondi in meno dell’iconica F1, che l’ha preceduta idealmente in listino).

E’ limitata elettronicamente a 350 km/h la velocità massima, mente la frenata da 100 km/h a zero richiede soli 30.2 metri, un valore che la dice lunga sulla sua capacità di decelerazione. Con questi dati si conferma il profilo dinamico, particolarmente energico, della creatura britannica, spinta da un motore ibrido, con unità termina V8 biturbo da 3.8 litri abbinata a un propulsore elettrico, capace di sviluppare la strepitosa potenza di 916 cavalli. Nel ciclo combinato le sue emissioni di CO2 sono di 194 g/km.

Questa vettura segna il nuovo limite di riferimento nella produzione stradale della casa di Woking. La sua linea sinuosa ed estrema è votata al culto dell’aerodinamica, che gioca un ruolo fondamentale quando si vogliono raggiungere le vette prestazionali.

Il peso è maggiore rispetto alla vecchia F1, ma le prestazioni sono di livello ancora più alto, anche in termini di handling. Solo in circuito si possono raggiungere i suoi limiti, con il supporto di un’aderenza adeguata al rango del prodotto, che vanta freni di ottima efficacia, per contrastare le velocità stellari che si raggiungono in pochi secondi.



Bruna Marini Bruna Marini
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