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‘Back 2 Back – Free expression’. Street art e graffiti alla Biennale di Venezia
Tra poco più di un mese prenderà il via la 55ma edizione della Biennale di Venezia. Alcune nazioni si stanno dando da fare per inserire il contributo di street artist, graffitari e ed artist urbani all’interno del ‘palinsesto’ dei loro padiglioni.

Basti guardare all’Argentina, che ha chiamato il buon Franco Fasoli aka Jaz, di passaggio in Europa per una personale da Inoperable, a dipingere dentro il suo padiglione.
Dopo le critiche piovute sulla scorsa edizione, con la regia di Vittorio Sgarbi, quest’anno l’Italia sarà rappresentata da Vice Versa, progetto espositivo a cura di Bartolomeo Pietromarchi. Ma come al solito le strade rimangono fuori, ci se ne dimentica. Eppure la scena italiana della street art è tra le più ferventi a livello europeo.
Fortuna che c’è sempre tempo e modi per organizzarsi da soli e lo fanno davvero in grande stile Francesco Elisei, Fabio Anselmi e Marco KayOne Mantovani, curatori dell’evento ufficiale collaterale della 55ª Biennale di Venezia dedicato alla street art nostrana. Back 2 Back – Free Expression coprirà l’intera durata della manifestazione lagunare, dal 1 giugno al 24 novembre 2013, portando gli artisti direttamente nelle strade, nelle piazze e nei centri espositivi veneziani.
Una “selezione meritocratica e rappresentativa del mondo del graffiti writing e della street art di tutta Italia” che cercherà di sottolineare l’importanza delle periferie – e non solo dei centri, nell’elaborazione di nuovi linguaggi che facciano presa sull’ambiente urbano.
Si parte con una serie di esibizioni dal vivo in Campo Sant’Agnese, dove gli artisti si confronteranno su un pannello 10×2, a cominciare da Peeta i primi di giugno, proseguendo con KayOne (8 – 9 giugno), 2501 (15 – 16 giugno), Blef, Mr. Wany (22 – 23 giugno), Bo130, Microbo (6 – 7 luglio), Rusty, Dado (13 – 14 luglio), Pixel Pancho (20 – 21 luglio), Koso, Pheno (27 – 28 luglio), Hide, Ruas (10 – 11 agosto), Agostino Iacurci (17 – 18 agosto), Rems 182, Mauro 149 (24 – 25 agosto), Basik (31 agosto – 1 settembre), Napal Naps (7 – 8 settembre), Made 514, Yama (14 – 15 settembre), Raptuz (21 – 22 settembre), Sea Creative, Refreshink (28 – 29 settembre), Caktus, Maria (5 – 6 ottobre), Zed 1 (12 – 13 ottobre), Etnik, Sera (19 – 20 ottobre), Orticanoodles (26 – 27 ottobre), Boost, Ope (2 – 3 novembre), Pao (9 – 10), Kilmany Jo Liversage (16 – 17 novembre), JB Rock (23 – 24 novembre).
Un’interessante mappatura dello stivale da sud a nord, e di quella cultura che a partire dai primi anni novanta ha cominciato a riprendere possesso autonomamente del concetto di creatività, senza chiedere permesso alcuno. A fianco dei live painting ci sarà la mostra a Cà Bonvicini. Anche questa, come i 26 happening, si svolgerà “senza filtri curatoriali o tematici, l’espressione è libera, così come recita il sottotitolo”.
