Sul sito di Radio Vaticana vengono riproposte oggi le parole dedicate al senso profondo dell’arte, professate ieri dall’ancora per poco Pontefice di Roma Benedetto XVI, in occasione della memoria liturgica del Beato Angelico. Si è celebrato proprio ieri infatti il giorno di memoria del patrono degli artisti ed emblema assoluto dell’artista inteso nel pieno senso del termine cristiano, ovvero all’unico servizio della fede.

Benedetto XVI lo ha sottolineato più volte nel corso dei suoi otto anni di Papato: la funzione dell’arte nel mondo è quella di trasmettere fede e speranza alle persone. Il Papa ci ha tenuto più volte ad evidenziare anche una fondamentale funzione evangelizzatrice dell’arte:

Il vero artista è custode della bellezza del mondo e grazie alla sua particolare sensibilità estetica può cogliere più di altri la bellezza della fede: suo compito è indicare la via Pulchritudinis, ovvero attraverso il Bello condurre l’uomo a Dio.

Il pensiero della Chiesa verso l’arte si prospetta quindi chiaro e sibillino, da manuale di storia dell’arte. Il Beato Angelico, patrono degli artisti, nella sua vita ha mostrato come la via della santità possa passare anche attraverso un’espressione artistica e si diceva che dipingesse in ginocchio.

L’arte, quindi, per il credente è uno strumento di predicazione. Questo dogma in realtà si può applicare al di là della fede, infatti in molti casi è proprio l’arte a predicare realtà nascoste agli occhi di chi vede ma non osserva. Per l’arte cristiana, soprattutto nel periodo paleocristiano fino al basso Medioevo e poi al gotico e al Rinascimento; l’arte è sempre stata presente e quasi in simbiosi con la preghiera e il professare della religione. Tanto che alcune architetture e opere d’arte su altari, o ancora affreschi su pareti e maestose cupole di Chiese e Duomi sono sempre state un mezzo di forte suggestione, in alcuni casi di elevazione spirituale.

Benedetto XVI ha scritto più testi sull’argomento, da profondo studioso è sempre stato molto interessato anche all’arte, naturalmente alla forma storica a lui più vicina. Una teoria dell’arte quella che sostiene Benedetto XVI per cui ci sono alcuni elementi imprescindibili, come l’affermazione della verità, attraverso la bellezza, per il bene. Questo è il centro dell’arte, soprattutto dell’arte cristiana. Ovviamente l’arte procura un piacere intellettuale anche visivo, ma questo è un mezzo per arrivare a dire la verità e quindi affermare Cristo.

Non a caso il Conclave avrà luogo come da secolare e affascinante tradizione nella Cappella Sistina, capolavoro mistico e artistico per antonomasia, simbolo di un intero periodo storico e della fede cristiana.

La teologia portata da quegli affreschi, la verità custodita in quegli affreschi, attraverso la bellezza, saprà insieme allo Spirito Santo operare sul cuore, sull’anima e sulla mente dei cardinali e quindi offrire alla Chiesa e al mondo un nuovo pastore, capace di guidare saldamente la Chiesa nei prossimi anni.

( Giovanni Paolo II)

Via | Intervista a Rodolfo Papa (docente di Estetica alla Pontificia Università Urbaniana di Roma) Radio Vaticana

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ultimo aggiornamento: 19-02-2013