
WASHINGTON D.C. - AUGUST 28: Folk singers Joan Baez and Bob Dylan perform during a civil rights rally on August 28, 1963 in Washington D.C. (Photo by Rowland Scherman/National Archive/Newsmakers)
Anniversari importanti, da celebrare con una grande mostra. Cinquant’anni fa usciva “Like a Rolling Stone”, celebre brano di Bob Dylan, dal suo album “Highway 61 Revisited”. Un’artista amato – ma anche detestato – da svariate generazioni, che continua a calcare palcoscenici (a giugno arriva in Italia per un esclusivo concerto a Roma).
Nel frattempo, la galleria ONO arte contemporanea di Bologna allestito una mostra per presentare mr. Zimmermann attraverso le immagini. “Like a Rolling Stones”, questo il titolo della mostra che dal 14 maggio al 13 giugno 2015 presenterà al pubblico il cantautore statunitense, ripercorrendo i primi anni della sua carriera attraverso le immagini di Joe Alper, Tony Frank e Barry Feinstein, fotografi celebri che da vicino hanno assistito e immortalato la crescita artistica e musicale e quella del mito di Bob Dylan.
Una retrospettiva completa, alla quale si aggiungono le opere grafiche di Bob Masse, che lavorò alle locandine dei primi concerti di Dylan, quando ancora era pressoché sconosciuto.
La vita di un’artista creativo, considerato una delle figure che hanno maggiormente influenzato la musica e la cultura popolare americana del XX secolo. Cantautore folk con la passione dei canti impegnati di Woody Guthrie, Robert Zimmerman – questo il suo vero nome – ha attraversato gli anni più importanti della musica e della cultura occidentale, immergendosi nella musica blues, incontrando i poeti della beat generation e Allen Ginsberg in particolare, che lo rese la voce di protesta della cultura di massa.
Anni importanti che si trovano immortalati nella mostra, come il suo connubio artistico e sentimentale con Joan Baez, con la quale si esibì alla March on Washington for Jobs and Freedom del 28 agosto 1963, ai primissimi anni della sua carriera al Caffè Lena, ai vari tour in tutto il mondo, compreso il secondo tour inglese, che rivive su pellicola attraverso gli scatti inediti di Barry Feinstein, per la prima volta esposti in Italia.