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Bonus smart working: in arrivo un esonero contributivo per chi lavora in montagna
Cambia il bonus smart working nel 2024: in arrivo un esonero contributivo per chi vive e lavora in montagna.
Novità in arrivo per i lavoratori agili in Italia. Per alimentare il lavoro da remoto e soprattutto evitare lo spopolamento di determinate realtà comunali, il Consiglio dei Ministri ha approvato un particolare bonus smart working destinato ai comuni montani. Una misura che dovrebbe prevedere un esonero totale al versamento della contribuzione previdenziale a proprio carico.
L’obiettivo è chiaramente cercare di tutelare l’ambiente e le risorse naturali delle zone montane del nostro paese e cercare di arginare il fenomeno dello spopolamento, favorendo invece l’integrazione economica e sociale della popolazione residente in determinate zone del paese. Ma come dovrebbe funzionare questo nuovo bonus e quali comuni saranno coinvolti?
Bonus smart working per i comuni montani: come funziona
Attualmente la legge è ancora al vaglio del governo e non è chiaro quali saranno i criteri definitivi per poter ottenere quest’agevolazione fiscale. Stando al testo in circolazione, il lavoratore potrà benificiare di un esonero totale del versamento dei contributi previdenziali per i due esercizi successivi a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge.
In altre parole, un lavoratore legato con un contratto a tempo indeterminato e che svolge la sua attività da remoto risiedendo all’interno di un comune montano, o stabilendovi il proprio domicilio stabile, potrà beneficiare di un esonero al 50% per i due esercizi successivi, e al 20% per il quinto.
Da tale agevolazione sono però esclusi i premi e contributi Inail. I criteri per poter rientrare in questa agevolazione e le modalità di concessione del beneficio non sono però ancora stati chiariti. Come per molte misure studiate dal governo in questi giorni, e presenti anche nella nuova Manovra, ad esempio il bonus asilo nido, bisognerà aspettare ancora qualche settimana.
I bonus del governo per i comuni di montagna
Più che incentivare il lavoro agile, la nuova misura vuole cercare di arginare il fenomeno, non certo positivo, dello spopolamento di vaste arie del nostro territorio nazionale. Per raggiungere questo obiettivo, con un comunicato stampa il Governo ha annunciato ulteriori misure rilevanti. Tra questi la deducibilità degli interessi passivi per i mutui destinati all’acquisti di proprietà immobiliare da adibire ad abitazione principale e domicilio stabile.
In particolare, i lavoratori che prendono in affitto o acquistano un’abitazione in montagna potranno godere di un credito d’imposta pari al minor importo tra il 60% del canone annuo di locazione o dell’ammontare annuo del finanziamento e la somma totale di 2500 euro.
Vengono inoltre aggiunte delle misure destinate ai giovani imprenditori. I residenti nei comuni montani con meno di 41 anni d’età che decideranno in dar vita a una piccola o micro impresa all’interno di uno dei comuni presenti nella normativa, potranno usufruire di un contributo sotto forma di credito d’imposta per il periodo d’imposta in corso al momento della start up e per i due anni successivi. Questo credito non è però ancora stato quantificato.