I capelli una volta tagliati possono trovare strade alternative. La signora Leila Cohoon, ci tiene talmente tanto alle chiome, ritenendole la parte più importante del corpo umano, che ha pensato bene di salvare anche quelle altrui nel Leila’s Hair Museum. Una passione nata nel Missouri quando entrò da un antiquario e vide una piccola corona fatta con capelli umani dal valore esorbitante. Fu l’inizio di una passione, che coltivò con tenacia lavorando sei anni come parrucchiera e che è culminata nell’apertura di un piccolo museo nel 1986. La signora Leila contenta di aver salvato una forma d’arte in via d’estinzione (quella della conservazione dei capelli), riuscì ad ingrandire il museo dei capelli nel 2005 con una nuova sede ad Indipendence (Missouri).

Non vi aspetterete di trovare tanto sfarzo. I capelli raccolti nei secoli sono vere opere d’arte: quadri ad intreccio e ghirlande in stile vittoriano, gioielli e addirittura borse. Sono più di 200 i pezzi raccolti e 600 tipologie di capelli. Secoli fa infatti raccogliere capelli era un’usanza che serviva come ex-voto o per conservare una parte in ricordo dei defunti. Il più antico oggetto di Leila risale al 1680. Di ogni gioiello si racconta la storia del perchè è stato fatto e alcuni di essi hanno il nome della persona con la data di nascita e di morte, mentre le ghirlande servono per formare un albero genealogico. Sembra che Leila sia una delle poche al mondo a conoscere le tecniche per conservare i capelli non attestate da fonti scritte. Su 35 ne conosce 30 ed è intenzionata a scoprire presto le altre 5.

Oltre a quelli già presenti, anche i personaggi famosi fanno a gara per donare i loro capelli e vederli trasformati in oggetti da collezione. Con la signora Leila, siamo sicuri che separarsi da una folta chioma non sarà poi così difficile.

Foto| Leila’s Hair Museum

Museo del Passatempo

Museo del Passatempo



Museo del Passatempo
I musei non solo hanno la capacità di divertire, ma anche di rispecchiare una fase storica, o le mode del momento. L’attaccamento ai migliori tempi passati è stato un pretesto per far nascere il Museo Del Passatempo a Rossiglione (Genova). Simile ad un tempio del vintage è il museo di cui vi voglio parlare in cui l’oggetto demodè ha finalmente trovato una sua vetrina, uscendo dalla semplice categoria di oggetto da buttare per entrare in quella di design italiano anche se un pò datato. In qualsiasi definizione rientri, il Museo del Passatempo, realizzato all’interno di un’ex scuola è stato aperto solo il 19 Ottobre 2013 a Rossiglione in provincia di Genova. Ed è come entrare nel garage dei nonni, eclettico e dall’aria nostalgica che i collezionisti Sylvia Pizzorno e Guido Minetti hanno trasformato nella raccolta più ricca di “passatempi”.

Ci sono giochi, oggetti quotidiani e televisori, motorini su pedane e macchine da scrivere sulle pareti, biciclette al posto dei quadri per un carosello di passatempi, in un allestimento bizzarro. Il nostro viaggio continua in Italia, la patria dell’estro creativo e nel mondo che con le stranezze sanno destreggiarsi bene.

Foto| Genova Mente Locale

Museo delle Cere Anatomiche

Museo delle cere anatomiche

Museo delle cere anatomiche
Anche la scienza vuole la sua parte, che si tratti anche della sua parte espositiva. A Bologna infatti il Museo delle Cere Anatomiche “Luigi Cattaneo” è un exursus dal sapore ottocentesco che a detta dello scrittore Italo Calvino che lo descrisse : suscita “attrazione e di distanza insieme, celebrazione del vero ed insieme di condanna”.
Nel museo aperto nel 1856 sono raccolti modelli in cera, ossa umane ed essiccati che mostrano le scoperte e le reazioni sull’anatomia delle più gravi e rare patologie dei secoli scorsi. L’usanza di questi musei patologici ha radici nelle scoperte della scienza. Finalmente medici e allievi di medicina hanno potuto provare con l’osservazione dal vero verità e limiti dei loro studi teorici.

Ciò che impressiona è la perfetta verosimiglianza dei modelli riprodotti in cera. La ceroplastica anatomica con esclusive finalità didattico-scientifiche è stata studiata e perfezionata da Ercole Lelli nella prima metà del Settecento, a cui è stato riconosciuto talento artistico e conoscenza dell’anatomia umana. E’ stato seguito poi da altri artisti-scienziati che portarono avanti fino agli inizi del ‘900 questa tecnica. Niente è lasciato al caso e state sicuri che ogni provetta che contiene feti o membra umane e ogni corpo riprodotto nei minimi dettagli nel groviglio di nervi e vasi sanguigni, nelle deturpazioni del corpo in preda alle più atroci malattie, sembrano respirare davvero l’atmosfera losca da laboratorio ospedaliero dei film gotici.

Foto| Museo delle cere anatomiche

Currywurst Museum

Currywurst Museum Berlino

Currywurst Museum Berlino
A Berlino un museo da leccarsi i baffi. Poteva mai non finire in un museo una delle specialità tipiche berlinesi? No. Per questo è nato nel 2009 il Currywurst Museum di Berlino che celebra una prelibatezza della capitale tedesca il wurstel al curry. Entrare nel museo da una parte è come uscire all’aria aperta: per ricreare appunto la caratteristica di slow food troverete l’immancabile roulotte anni ’50 che distribuiva salsicce per tutti.

Non solo esposizione, ma anche eventi, storie e leggende sul mitico piatto. Un vero emporio del gusto da guardare e ovviamente assaggiare e poi portarsi a casa qualche acquisto. Il museo concepito come spazio interattivo e iper-contemporaneao prevede finti piatti che offrono una panoramica storico-culinaria sul currywurst corredato di didascalie e pannelli espositivi sulla coltivazione del curry. E’ possibile anche assaggiare mini porzioni e servizi di macchinette automatiche per portarsi a casa il curry. Non mancano i giochi interattivi per grandi e piccini per trasformare anche i visitatori in veri esperti del fast food. Tutto è creato ad hoc anche il design di divani, spille-ricordo, cartoline, magliette, e lattine di bibite.
Un vero trionfo per l’orgoglio della tradizione culinaria tedesca!

Foto| Currywurst Museum

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ultimo aggiornamento: 23-10-2013