Cosa significa pignorare? Ecco quando è nato e perché si utilizza il verbo che indica che sono in arrivo guai seri.
Al giorno d’oggi, purtroppo, il verbo pignorare è più diffuso di quanto si possa pensare. Le situazioni in cui si utilizza non sono positive, tutt’altro, e preannunciano soltanto guai. Vediamo cosa significa, quali sono le sue origini e in quale ambito si usa.
Cosa significa pignorare?
Pignorare è un verbo che viene dal latino pignerare, che deriva da pignus -ŏris e -ĕris, ossia pegno. Quest’ultimo è un termine che si utilizza per indicare un oggetto o una somma di denaro che viene depositato dal responsabile di un errore e che viene restituito dopo aver scontato una penitenza, o qualcosa di simile.
Dalla parola pegno, quindi, si arriva al verbo pignorare che, nel linguaggio giuridico, si usa per indicare l’espropriazione forzata di uno o più beni ad una persona. Il pignoramento può riguardare proprietà immobiliari, denaro, o qualsiasi altro oggetto che in un modo o nell’altro appartiene a colui che viene identificato come debitore.
Esempi d’uso del verbo pignorare
Dopo aver visto cosa significa pignorare, facciamo qualche esempio chiarificatore. Il verbo si utilizza, ribadiamo, in situazioni che preannunciano guai, per cui è consigliato chiedere il parere di un avvocato quando arriva una raccomandata contenente richiesta di pignoramento. Di seguito, alcune frasi in cui compare il verbo in questione:
“Siamo venuti a casa sua perché il tribunale ci ha dato ordine di pignorare beni per un valore pari a 5 mila euro“.
“Se hanno deciso che devono pignorare l’automobile non abbiamo altra scelta che consegnare le chiavi“.
“Non si può pignorare la prima casa, per cui non dovete temere per i vostri figli“.
“Si può evitare di farsi pignorare il conto corrente soltanto se la giacenza non supera 1000 euro“.
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