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Damiani è protagonista con Nicoletta Romanoff di un inedito viaggio nel tempo, fra passato e presente, che parte dalla più raffinata tradizione orafa italiana per arrivare in Russia, alla Corte degli Zar e tornare in Italia grazie alla collaborazione con una discendente d’eccezione della dinastia russa. Nascono così le collezioni Fiocco e Fiori d’arancio, gioielli ispirati ai preziosi della famiglia imperiale che rivelano tutta l’eccellenza artigianale dei maestri orafi di Valenza rievocando il fascino leggendario che avvolge i tesori degli Zar.

La famosa attrice Nicoletta Romanoff è figlia della Principessa Natalia Romanoff, e nipote del Principe Nicolas Romanovič Romanoff, che fu capo della famiglia Romanoff dal 1992 fino al settembre 2014. Quindi, attraverso sua madre, l’attrice è diretta discendente degli zar Nicola I, Paolo I, della celebre zarina Caterina II e di Pietro il Grande. La gloriosa famiglia Romanoff regnò per ben 300 anni sulla grande Russia.

Il fiocco è un motivo ricorrente nei gioielli delle corti europee, sviluppatosi a metà del seicento grazie all’impulso di Marie de Rabutin-Chantal, conosciuta con il nome di madame de Sévigné. Fu lei una delle prime donne, alla corte di Francia, ad ornare il devant de corsage con gioielli di diamanti a forma di fiocco. I fiocchi ebbero un tale successo nella corte russa che si diffusero oltre che nelle semplici parure anche cuciti direttamente alle vesti. Caterina la grande ne possedeva per il giorno e delle versioni a “pavè” per la sera. Damiani ha voluto recuperare questa tradizione creando dei gioielli da giorno in oro rosa e la versione più preziosa in oro bianco incastonato di diamanti. Simbolo di un legame indissolubile, la collezione Fiocco diventa il perfetto dono d’amore destinato a durare per sempre.

Collier, anelli, orecchini e bracciali esaltano con il loro design sinuoso la femminilità della donna. La versione total white con la ricercata incastonatura a pavè di diamanti bianchi, sapientemente accostati e selezionati per drappeggiare le superfici, enfatizza la preziosità e il fascino senza tempo dell’oro bianco. L’interpretazione della versione in oro rosa, con i contorni illuminati da diamanti evidenzia uno stile sofisticato con soluzioni alternative quali l’abbinamento ad un bracciale a doppio giro in satin in due tonalità tratte dalle palette di colori cari alla maison.
Prezioso ed unico l’abbinamento del fiocco in pavé che consente ad una lunghissima collana di perle diversi abbinamenti ed utilizzi.

La collezione Fiori d’arancio, di cui oggi vengono presentate in anteprima le tiare, è uno straordinario dialogo in cui l’italianità incontra la tradizione russa come è avvenuto nel 1952 quando a Cannes, il nonno di Nicoletta, Nicolas Romanoff, discendente degli Zar, sposa la contessa Sveva della Gherardesca, erede dell’antico casato toscano di origine longobarda. Nicolas Romanoff, è il pronipote, in linea collaterale, dell’ultimo zar di Russia, Nicola II. Sveva discende invece da una delle più storiche Famiglie italiane, ed ha fra i suoi antenati il celebre conte Ugolino, alle cui vicende e alla cui tragica fine Dante ha dedicato un canto della Divina Commedia.

Il nome della sposa deriva da Corradino di Svevia, l’imperatore tedesco nato a Landshut nel 1252 e morto a Napoli nel 1268, e di cui Gherardo della Gherardesca fu appassionato seguace. La famiglia della Gherardesca trae le sue origini, all’epoca longobarda, da Walfredo il Santo; tra gli antenati di Sveva si trovano santi, beati, cardinali e condottieri. Durante la cerimonia nuziale Sveva della Gherardesca indossava una tiara composta da piccoli fiori d’arancio di cera che adornavano l’acconciatura come un prezioso bouquet. Il fiore d’arancio in Italia è il fiore dedicato per eccellenza alle nozze e per questo motivo la contessa Sveva scelse questa tiara per ornare la pettinatura.

Traendo ispirazione da questo storico e unico esemplare gelosamente custodito dalla nipote Nicoletta Romanoff, Damiani ha realizzato la collezione Fiori d’arancio. Il delicato motivo floreale caratterizza l’intera parure: collane, anelli, bracciali, orecchini e tiare. Capolavori di alta gioielleria che sottolineano la massima perfezione fra design ed eccellenza artigianale.

Spicca tra tutti i pezzi ed è simbolo di questo progetto la tiara masterpiece Sveva, cosi nominata in onore della nonna di Nicoletta, la contessa Sveva della Gherardesca, caratterizzata da un prezioso ramage che avvolge con sapiente maestria l’intero capo dove si alternano boccioli d’oro bianco a preziosi fiori full pavé. Come nei capolavori della pittura italiana rinascimentale l’ammirazione del gioiello può partire dall’insieme, con la sua forma a doppia spirale, per culminare nell’osservazione dei particolari cesellati con abilità in un susseguirsi di dettagli curati dai grandi orafi del presente. Per trasformare questo sofisticato ornamento in un capolavoro di alta gioielleria ci sono volute settimane di studio e più di 6 mesi di manifattura. I materiali impiegati sono quasi 500 grammi d’oro in una ricercata tonalità di colore rosa molto tenue, oltre 4.500 diamanti selezionati per purezza ed abbinati per dimensione e 83 perle bianche Giapponesi.

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ultimo aggiornamento: 12-03-2016