Apre i battenti sabato 9 marzo ad Ascona, sulle sponde settentrionali del Lago Maggiore, la mostra Heinrich Maria Davringhausen – Collezioni italiane. Ad ospitare la prima grande retrospettiva dedicata al pittore tedesco sarà il Museo Comunale d’Arte Moderna, che presenterà 46 opere provenienti da collezioni private italiane. Un percorso espositivo che comincia negli anni trenta, gli anni dell’emigrazione e prosegue fino agli anni sessanta.
La mostra svizzera, curata da Maria Folini, cercherà di gettare nuova luce su un artista troppo poco conosciuto nel panorama culturale europeo, ma importante per il suo contributo alla nascita del realismo magico e della nuova oggettività.
Davringhausen ha un legame fondamentale con Ascona. All’età di vent’anni, nel 1914, aveva infatti soggiornato a Monte Verità, la collina sopra la città che ospitava l’omonima comunità di artisti, guidati da sentimenti anarco-socialisti.

href=’http://www.artsblog.it/galleria/heinrich-maria-davringhausen-collezioni-italiane/’>Heinrich Maria Davringhausen – Collezioni italiane – Ascona

Heinrich Maria Davringhausen, Interno 1938/39, Olio su tela, cm 116 x 89, Collezione privata, Milano


Heinrich Maria Davringhausen Senza titolo 1943, Olio su carta, intelata, cm 50 x 65 Collezione privata
Heinrich Maria Davringhausen, Composizione astratta, 1963 ca, Olio su tavola, cm 132 x 180, Coll. Paolo Blendinger, Torricella
Heinrich Maria Davringhausen, Interno (Gli amanti), 1940,Olio su tela, cm 130 x 97.5, Collezione privata
Heinrich Maria Davringhausen – Collezioni italiane - Ascona
Heinrich Maria Davringhausen, Senza titolo, 1949, Olio su tela, cm 146 x 96, Collezione privata
Heinrich Maria Davringhausen, Interno 1937/38, Olio su tela, cm 146.5 x 114.5 Collezione privata

Proprio qui conosce la ballerina Mary Wigman e l’artista Georg Schrimpf, alla base del movimento della neue sachlichkeit (nuova oggettività) insieme a George Grosz, Otto Dix e Carlo Mense.
Dopo i viaggi in Spagna, Davringhausen torna in Germania e conosce il surrealismo (Gruppe 32) e il purismo di Abstraction-Création, ma nel 1933 trova rifugio dal sopravanzare del nazismo a Mallorca. Ci rimarrà fino all’inizio della guerra civile spagnola, prima di scappare a Parigi e poi, ancora ad Ascona.

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ultimo aggiornamento: 28-01-2013