Oggi torniamo a parlare dell’affascinante mondo dei giochi di ruolo, parliamo per l’appunto di Dungeons & Dragons e andiamo a vedere cosa si intende con punti esperienza. Una precisazione: parlo di Dungeons & Dragons perché è il gioco di ruolo più conosciuto anche dai neofiti, ma in realtà il sistema dei punti esperienza lo troviamo più o meno modificato in tutti i giochi di ruolo, sia quelli live che quelli versione videogioco. Senza punti esperienza non si va da nessuna parte in un gioco di ruolo: è grazie ad essi che non solo il gioco progredisce, ma anche cresce il nostro personaggio permettendoci di passare di livello e di ottenere nuove abilità o di migliorare in quelle già in nostro possesso.
Cosa sono i punti esperienza nei giochi di ruolo?
I punti esperienza in Dungeons & Dragons e nei giochi di ruolo in generale li trovate anche abbreviati come PE, ESP, XP, PX o EXP: in praticano rappresentano sotto forma di punteggio il grado di avanzamento nel gioco di un personaggio e il suo livello di abilità. Detto in soldoni: più punti esperienza avete e più il vostro personaggio è forte e più la storia è andata avanti.
Quindi scopo di un giocatore è quello di raccimolare più soldi possibili… ok, no, quello è il mio scopo perché voglio sempre avere tutte le armi, armature e incantesimi più belli… dicevamo, scopo del giocatore è quello di riuscire ad ottenere più punti esperienza possibile. In questo modo il suo personaggio crescerà e potrà passare di livello, il che magari per un Mago può voler dire avere a disposizione un maggior numero di incantesimi o di poterne utilizzare uno di maggior potenza e via dicendo.
Come fare dunque per accumulare punti esperienza? Beh, in primis partecipando agli scontri e sconfiggendo i nemici che il Dungeon Master vi pone di fronte. Oppure ottenete punti esperienza quando svelata una trappola, quando svolgete una quest, quando risolvete enigmi e via dicendo. Non è infatti vero che si ottengono punti esperienza solamente distruggendo i nemici, anche in tutte queste altre occasioni ne guadagnate.
Il che non vuol dire che se siete di livello avanzato e andate a uccidere cinghiali che non c’entrano nulla con la missione in questione otterrete punti: un conto è magari uccidere un cinghiale quando siete di livello 1, quando in pratica basta anche un solo starnuto a farvi fuori, ma quanto si è di livelli avanzati normalmente il DM non attribuisce punti esperienza se avete ucciso un cinghiale per mangiare o se avete rivelato una trappola molto al di sotto del vostro livello. Questo è bene spiegarlo perché ci sono giocatori che cercano di ottenere punti esperienza anche in questo modo.
Tendenzialmente i punti esperienza vengono attribuiti dal Dungeon Master alla fine della sessione di gioco, in modo da visualizzare come sta crescendo il personaggio. Nei videogiochi, invece, viene fatto tutto automaticamente: il programma vi attribuisce i punti esperienza e ogni tanto vi fa sapere che siete passati di livello, il che vuol dire andare ad incrementare le vostre abilità.
In generale in Dungeons & Dragons l’accumulo di punti esperienza significa far aumentare di livello un personaggio (il DM ha delle tabelle apposite da consultare per attribuire i punti esperienza), mentre in giochi come Mondo di Tenebra i punti così ottenuti vengono utilizzati direttamente per aumentare le abilità. Di solito man mano che aumenta la difficoltà del gioco, aumentano anche i punti esperienza; inoltre per passare ad un livello successivo verranno richiesti progressivamente sempre più punti esperienza. Altra questione: i punti esperienza ottenuti durante un combattimento vanno suddivisi con tutti i giocatori che hanno partecipato allo scontro. Quindi se uccidere un certo mostro garantisce 40 punti esperienza, questi punti esperienza non vanno attribuiti 40 a ciascun giocatore, ma vanno divisi per il numero di giocatori presenti. Quindi se si gioca in cinque, ecco che a testa avremo 40:5= 8 punti esperienza a testa.
Foto | majcher
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