Ermenegildo Zegna ha unito le forze con il famoso regista cinematografico Park Chan-wook per sviluppare e distribuire un film interculturale. I primi tre episodi del film, intitolato A Rose Reborn, sono stati presentati online nell’arco di diverse settimane; mentre la proiezione completa è avvenuta in occasione dell’evento di chiusura della Shanghai Fashion Week.
In occasione della prima del film, Stefano Pilati e Paolo Zegna, Presidente del Gruppo Ermenegildo Zegna, hanno invitato alla serata star del calibro di Daniel Wu, Park Chan-wook, Stephen Fung, Joseph Chang, Joe Chen, Li Chen, Guo Jingfei, Du Juan, and Ho-Pin Tung. Dopo uno speech di benvenuto da parte di Paolo Zegna, il regista Park Chan-wook, l’attore Daniel Wu e Stefano Pilati hanno raggiunto Paolo Zegna sul palco e hanno intrattenuto il pubblico commentando questo innovativo progetto, a partire dall’ispirazione e dalla produzione, fino allo styling e alla performance, moderando un dialogo sulla relazione tra moda ed industria cinematografica ed elaborando a fondo il concetto di “New Leadership Generation”, proprio di Ermenegildo Zegna.
Dopo la proiezione, lo Shanghai Exhibition Center si è trasformato nella perfetta location per un inedito after party, a chiusura della Shanghai Fashion Week, dove star internazionali e ospiti esclusivi hanno festeggiato fino a notte fonda al ritmo di un’esclusiva performance musicale live.
La collaborazione creativa tra Park Chan-wook e Stefano Pilati illustra una visione del mondo in cui una nuova generazione di uomini può essere innovativa e aperta alle infinite possibilità offerte dall’incontro di culture diverse e dal superamento dei consueti confini. La scelta del film nasce dalla sua natura di strumento universale di comunicazione digitale unito alla capacità di abbracciare culture diverse e suscitare emozioni.
Il film fonde simbolismo orientale e occidentale in una trama contemporanea che esplora la promessa di una miglior coscienza sociale sotto la guida di una nuova generazione di leader: uomini di successo, carismatici, influenti e rispettosi del prossimo e del pianeta. Noto per la sua profonda attenzione alla qualità della luce e dell’immagine, Park Chan-wook ha attinto in modo complesso da antichi simboli delle filosofie orientali in un intreccio di due culture che si fondono con un obiettivo comune a beneficio del mondo intero.
L’idea dell’armonia e dell’equilibrio assume una presenza importante attraverso i ripetuti riferimenti all’acqua e all’aria. Dalla mancanza di aria nelle profondità della miniera del Wyoming all’aria del cimitero, per arrivare al primo vero enigma proposto dal protagonista, Park Chan-wook accenna all’antico concetto del Qi, che si trova in tutto ciò che vive. Analogamente, l’acqua, che è uno dei cinque elementi essenziali e segno di saggezza, è ritenuta propizia al fluire dell’equilibrio. L’acqua è anche collegata al ciclo di vita e morte. Il progetto stesso, creazione di Stephen, si basa sullo sfruttamento di questa preziosa materia per nutrire il mondo: “Con quello che hai tu e quello che sono diventato io, possiamo far diventare verdi i deserti.”
Aria, acqua, armonia ed equilibrio sono molto vicini al cuore del Gruppo Zegna, il cui impegno di lunga data per la sostenibilità è visibile negli sforzi per migliorare e mantenere il benessere – ambientale e sociale – nelle comunità in cui opera e nel mondo in generale. L’acqua è anche uno degli elementi più importanti delle fasi finali della produzione di tessuti, in quanto ridona alle fibre la loro naturale morbidezza, luminosità ed elasticità. L’acqua utilizzata al Lanificio Zegna sgorga a un’altezza di 900 metri ed è una componente fondamentale per garantire l’eccellenza costante della maison.
Sin dai primi momenti del film, il ciclo di vita e morte è un tema ricorrente che caratterizza il precario equilibrio della società moderna. Proposto inizialmente come messaggio subliminale, diventa sempre più presente nel prosieguo del film, in cui Zegna e Park Chan-wook alludono alla possibilità concreta di promuovere la vita attraverso l’altruismo, o di cedere alla morte attraverso l’inazione.
Il costante contrasto di immagini di vita e morte inizia con la potenziale fine della creazione e della carriera di Stephen nel confronto con la presenza ripetuta dell’uovo, che rappresenta la fertilità nella sua forma più pura. È proprio questa l’icona forse dominante nel film. Partendo dalla forma ovale del Gherkin Building di Londra e dal riferimento all’uovo progettato da Stephen, per arrivare alla testa ovale del manichino del negozio Zegna e alle lampade della miniera, la scena finale rivela l’oggetto protagonista del film: un uovo pieno d’acqua capace di preservare e creare la vita.
Abbinato all’acqua del cimitero, questo stesso uovo illustra perfettamente il ciclo dalla vita alla morte e ad una nuova vita. Analogamente, l’acqua stessa viene raffigurata come fonte di vita e simbolo di morte. Se spesso nella cultura cinese rappresenta lo stadio morente, abbinata alla tecnologia di Stephen l’acqua può garantire la vita e la rinascita. “Questo è ancora un luogo di morte?” Chiede Mr. Lu mentre compaiono gli aspersori.
Anche il titolo del film, A Rose Reborn, interpretato come “Arose Reborn” evoca qualcosa che sgorga dalla morte in una metaforica rinascita: la tecnologia di Stephen, la rosa appassita che Mr. Lu coglie al cimitero e anche la metamorfosi di Stephen mentre si libera dal guscio del suo piccolo mondo protetto.
Un terzo tema del film si concentra su innovazione, artigianalità e sul sapere tramandato di generazione in generazione. Queste caratteristiche sono chiaramente componenti essenziali del DNA Zegna, e sono particolarmente evidenti nel sarto che rappresenta l’incarnazione di un’artigianalità condivisa e arricchita da una generazione all’altra. Tuttavia l’importanza della tradizione va oltre i vari fondamentali di Zegna; è una componente imprescindibile della coscienza sociale che Zegna e Park Chan-wook cercano di sottolineare. La possibilità di agire oggi, sfruttando le competenze del passato e del presente, per creare un futuro migliore. È una visione del mondo in cui, sotto la guida di una nuova generazione di leader, gli uomini possono essere innovativi e aperti alle infinite possibilità offerte dall’incontro tra le diverse culture e dal superamento dei confini. Il cammino dei protagonisti e del film stesso culmina nell’implicito impegno tra Mr. Lu e Stephen di lavorare per le generazioni future. “Adesso comincia il nostro viaggio”.
I principali look di A Rose Reborn sono stati selezionati tra tutte le collezioni Zegna. Pilati ha poi scelto personalmente il guardaroba dei due protagonisti, l’attore asiatico Daniel Wu (“Blood Brothers”, “The Heavenly Kings”) e l’attore britannico Jack Huston (“American Hustle”, “Boardwalk Empire”), dalla collezione Ermenegildo Zegna Couture.
A Rose Reborn illustra l’innovazione stilistica della maison italiana, che si rivolge ad una nuova generazione di leader, concetto introdotto per la prima volta da Stefano Pilati nella campagna Autunno Inverno 2014 2015. Vestito inizialmente con un approccio comodo e innegabilmente metropolitano, Stephen viene incoraggiato, all’inizio del suo viaggio, ad adottare un look più elegante e professionale. La sua scelta di un impeccabile abito Zegna è contemporanea, chic e sicura. È l’abbigliamento di un moderno uomo d’affari; magari anche un uomo di potere. Tuttavia il vero catalizzatore della trasformazione di Stephen, dalla normalità all’ispirazione, è una maggior consapevolezza di sé sotto la guida di Mr. Lu – un concetto che viene rappresentato metaforicamente dall’intimità della condivisione dei vestiti.
Stephen, seguendo l’invito del messaggero che suggerisce che si scambino le giacche, alza lo sguardo e domanda: “Ma sono uguali, no?” “Credi?” risponde Mr. Lu prima di allontanarsi. Questa intensa interazione, oltre a rispecchiare il concetto asiatico di guardarsi dentro per trovare risposte, introduce un pilastro della nuova collezione Couture di Pilati, lo Spezzato. L’idea di questa avanguardistica reinterpretazione del moderno abbigliamento maschile è ispirata dalla convinzione di Pilati che il culmine dell’eleganza sia prendere una giacca di un abito e abbinarla ai pantaloni di un altro, in colori perfettamente intonati, per creare un completo del tutto diverso, con una personalità nuova. L’estetica è formale e classica ma originale, e offre una ricchezza di possibilità. Quando infatti avviene lo scambio finale tra i due uomini al cimitero, la trasformazione di Stephen è completa. È diventato un uomo nuovo, un nuovo leader, e Mr. Lu lo guarda con orgoglio contenuto. È proprio questa scena che illustra – dal punto di vista visivo e figurativo – la fusione di opposti apparenti che, combinati tra di loro, possono ispirare infinite possibilità.
Nel film, come nella vita vera, la giacca e il pantalone dello spezzato hanno trame e fantasie diverse. È l’armonia dell’abbinamento insolito a modernizzare il guardaroba, creando un lussuoso elemento di stile che permette all’uomo di esprimere la sua spiccata eleganza. Questa studiata nonchalance, destinata agli uomini che vogliono enfatizzare la propria personalità in modo visibile e contemporaneo, rappresenta un nuovo genere di abbigliamento formale con uno stile impeccabile.
Ermenegildo Zegna A Rose Reborn: la premiere del film allo Shanghai Exhibition Center con Stefano Pilati e Paolo Zegna
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VIDEO A Rose Reborn – full movie by Zegna: Director’s cut
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