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Esselunga, perché tutti parlano dello spot La pesca? Ecco cosa ha innescato la polemica
Fa discutere il nuovo spot La pesca di Esselunga, primo passo di una nuova campagna pubblicitaria: ecco cosa ha innescato la polemica.
Se l’obiettivo era far discutere, è stato pienamente raggiunto. Da giorni in Italia non si parla d’altro che della nuova campagna pubblicitaria della catena di supermercati Esselunga. O meglio, non tanto della campagna pubblicitaria in sé, quanto di un singolo spot, intitolato La pesca, con protagonisti due genitori divorziati e una bambina che, attraverso un semplice gesto, vorrebbe cercare di riavvicinarli.
Un vero e proprio cortometraggio che ha diviso l’opinione pubblica, scatenando un dibattito molto acceso, e francamente esagerato, tra chi inneggia a un tentativo di stigmatizzare il divorzio e chi invece apprezza il tentativo di sottolineare il dolore che una separazione può instillare nei figli. Per poter dare un giudizio il più possibile obiettivo è però necessario comprendere cosa sia questo spot e cosa voglia raccontare questa storia.
Esselunga: cosa succede nello spot La pesca
A fornire maggiori dettagli su questa nuova campagna pubblicitaria, oltre che sul singolo spot, è stato il chief marketing & customer officer di Esselunga, Roberto Selva. Si tratta del primo cortometraggio di una campagna pubblicitaria firmata dall’agenzia creativa New York Small, prodotta da Indiana Production e girata dal regista francese Rudi Rosenberg. Una campagna che si pone come obiettivo il cercare di far capire come dietro ogni singolo acquisto, ogni spesa, ci sia una storia. Non a caso, arriveranno nelle prossime settimane altri spot con altri soggetti emozionali di possibili storie legate a ogni acquisto fatto all’interno di un punto vendita.
In particolare, parlando dello spot in questione, Salva ha affermato: “Il soggetto è ispirato a una spesa vista attraverso gli occhi e il vissuto di una bambina: un gesto, fatto con la semplicità e allo stesso tempo con l’ingegno tipico dei bambini, svelerà, istante dopo istante, una storia densa di tenerezza che arriva al cuore e commuove con delicatezza“.
Nel concreto, lo spot mostra una bimba di nome Emma che sfugge al controllo della mamma all’interno di un supermercato. La donna, preoccupata, riesce alla fine a ritrovare la piccola davanti al reparto della frutta. Dopo una piccola ramanzina le due prendono una pesca, pagano la spesa e tornano a casa. Assistiamo a questo punto ad alcune scene familiari che mostrano la madre e la figlia intente a divertirsi e scherzare insieme.
In un secondo momento suona il citofono: è il padre della piccola, venuto a prenderla. Si tratta di una coppia separata, apparentemente senza alcuna possibilità di recupero del rapporto. Emma si prepara, prende uno zainetto e scende giù. Salendo in macchina dopo aver salutato calorosamente il genitore, tira fuori dallo zaino la pesca acquistata al supermercato e la offre al padre dicendogli che si tratta di un regalo della mamma. L’uomo, senza crederle realmente, le sorride e la rassicura dicendole che più tardi avrebbe chiamato l’ex compagna per ringraziarla.
A chiudere lo spot, il claim della campagna: “Non c’è una spesa che non sia importante“.
Pesca Esselunga: cosa ha innescato la polemica
Il cortometraggio, apparentemente innocuo, ha scatenato un dibattito clamoroso sui social network. Una polemica non certo raffreddata, ma anzi acuita, dal rapido endorsement di Giorgia Meloni, che con il suo apprezzamento (“lo trovo bello e toccante“), ha di fatto connotato politicamente una pubblicità che, almeno all’apparenza, non sembra voler dare un giudizio definitivo nei confronti né della coppia separata, né della bambina che tenta ingenuamente di riavvicinare i genitori.
Tutti e tre i personaggi dello spot, pur palesando una evidente malinconia e mostrando una situazione di disagio e di sofferenza derivante dalla recente separazione, restano personaggi positivi, con le loro fragilità, le loro emozioni, la convinzione dei loro gesti.
Nonostante questo, la messa in onda ha scatenato un dibattito molto rumoroso, che ha coinvolto anche illustri psicologi, psicoterapeuti, avvocati ed esperti dell’infanzia, a loro volta divisi nel giudizio su quello che resta, a tutti gli effetti, un prodotto artistico con finalità commerciali.
Tra i tanti commenti arrivati sui social alla scelta di Esselunga non sono mancati pareri assolutamente negativi. Sui social si leggono ad esempio attacchi del genere: “Terribile, spinge sul senso di colpa dei genitori separati e sulla speranza irrealizzabile dei figli che i genitori tornino insieme“, “La tristezza negli occhi di quella bimba è dovuta alla separazione dei genitori? Vi sembra un aspetto da mettere in evidenza? Siamo tornati indietro di cento anni“.
Non sono mancate però prese di posizione nette in difesa dello spot, anche al di là delle simpatie o meno per Meloni: “Non mi era mai capitato di emozionarmi così per uno spot“, “Chi critica non ha bene idea di ciò che li circonda, la profondità dell’immagine di una bambina che trova l’unico mezzo utile a ritrovare un approccio tra i genitori in una semplice e banale pesca. Una pubblicità come non si vedevano da anni“.