Vittorio Sgarbi avrebbe voluto portare i Bronzi di Riace a Milano in vista di Expo 2015. La vicenda, come si sa, non è andata a buon fine: per vedere il capolavoro della Magna Grecia i visitatori dell’esposizione universale dovranno recarsi fino a Reggio Calabria, approfittando per visitare così anche il resto dell’Italia. Perché la Calabria è Italia, giusto? Non secondo tutti, almeno non secondo Sgarbi, che non ha mai accettato la vicenda dei Bronzi.
“Gli unici che hanno rotto i c****oni sono quelli di Reggio Calabria, che non è nemmeno in Italia, la Calabria non è in Italia visibilmente. I Bronzi si potevano trasportare, il no è stata una scelta politica di una commissione di deficienti, il primo dei quali nominato da noi e che ha votato contro di noi”, il tutto Vittorio Sgarbi, ambasciatore della Regione Lombardia per le belle arti, lo ha detto in una conferenza stampa con Maroni per aggiornare lo stato dei progetti artistici legati a Expo.
La cocente delusione di Sgarbi per la vicenda non gli ha però impedito di sfornare altre critiche, in particolare contro “l’inutile Albero della Vita” e anche altri progetti: portare la “seconda Guernica” (quella a dimensioni reali fatta dall’artista per l’arazzo dell’Onu) a Milano e farla “dialogare” con il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, il tutto nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale.
A tenere banco sono però, ovviamente, le dichiarazioni sulla Calabria, a cui ha reagito il senatore del Nuovo Centrodestra Antonio Gentile: “Al prof. Vittorio Sgarbi rammento che è l’Italia a non essere in Calabria e non viceversa. Le sue dichiarazioni sono inaccettabili, si scusi con i calabresi o Maroni lo faccia dimettere“. Fino a oggi Maroni ha difeso a spada tratta le intemperanze di Sgarbi, e viste le pulsioni padane del governatore della Lombardia è prevedibile che andrà così anche questa volta.
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