In occasione del lancio della nuova campagna head&shoulders Apple Fresh, Federica Pellegrini ha invitato Filippo Magnini a partecipare allo spot della campagna che la vede testimonial. Abbiamo incontrato e intervistato Filippo e con lui abbiamo parlato di bellezza “al maschile”, moda, nuoto e del suo rapporto con internet e i social media.

Com’è stata l’esperienza sul set dello spot con Federica pellegrini? C’è qualche aneddoto simpatico che ricordi particolarmente?

“Ma guarda è stato tutto estremamente divertente, alla fine comunque è stata un’esperienza abbastanza veloce, un cammeo, però mi faceva ridere perchè in certe scene alcune volte non dovevo fare nulla, però a volte appunto il non fare niente è più difficile del far qualcosa, uno ti dice ridi, piangi, scherza, tu sai cosa fare… se invece appunto ti dicono stai fermo non devi fare niente … Tu cosa fai? Nel complesso comunque è stato divertente. Poi con Federica siamo stati bene, abbiamo passato una bella giornata e ci siamo aiutati a vicenda.”

Parliamo di bellezza maschile, come curi il tuo corpo?

“Il nostro sport ti lascia praticamente quasi nudi, indossiamo solo il costume, quindi agli occhi di chi ci guarda, non abbiamo vestiti o armature o divise che ci possano proteggere dagli sguardi delle persone, quindi ovviamente ci teniamo particolarmente alla cura del corpo. Il fisico si crea con lo sport e poi ci sono tanti prodotti che ti aiutano. La cosa più importante per noi sono i capelli, noi nuotatori che tutti i giorni abbiamo il contatto diretto con il cloro, ci massacra proprio i capelli, dobbiamo stare molto attenti… poi le ragazze hanno miliardi di creme in più…”.

Che tipo di rapporto hai con la moda?

“Ma diciamo che già nel 2005 ero stato testimonial di Byblos, poi di Armani, ho sempre seguito le sfilate, sono sempre stato accompagnato comunque da un marchio che mi vestiva e questo mi ha aiutato a capire e curare il mio stile… Ma non sono uno che muore per la moda, anche perchè ho poche occasioni nella vita quotidiana di vestirmi di tutto punto, però è un aspetto che mi piace.”

Cinque capi d’abbigliamento che non possono mancare nel tuo armadio?

“La camicia, un passepartout, va bene con il pantalone elegante o con i pantaloncini; il jeans azzurro/blu classico; un paio di sneaker, la canotta, che non è assolutamente alla moda, ma nel mio armadio c’è, per uno sportivo come me ci vuole e per finire chiuderei con la sciarpa.”

Cosa c’è nel beauty case di Filippo Magnini?

“Allora nel mio beauty c’è il rasoio da barba, profumo, deodorante, forbicine, pinzette e i tappi per dormire… fondamentali perchè viaggiando molto e dormendo con altri atleti, compagni di camera, a volte ti capitano “certi trattori” … e la cera per i capelli.”

Come ti prepari per affrontare una gara? Qual’è la tua giornata tipo?

“Diciamo che le gare sono al mattino e al pomeriggio, qualifiche e finali, quindi la preparazione inizia dalla sera prima, già con la cena giusta, mangiando tutto ciò che ci può dare energia per il mattino dopo, un po’ di tempo fa guardavo film e TV, ultimamente soprattutto all’estero, per staccare bene e rilassarmi leggo un libro, e poi si va a dormire con mille pensieri. Il mattino dopo la sveglia con l’adrenalina a mille, ascolti subito la canzone che ti può caricare di più, cerchi di svagarti, ma poi arrivi ad un punto in cui pensi solo alla gara e ogni gesto che fai, lo fai a risparmio di energia e per arrivare pronto all’inizio della gara. Una volta che arrivi in piscina ci sono tutti i rituali, stretching, riscaldamento, saluti i colleghi, guardi la vasca e parli con l’acqua… Poi però nella giornata di gare, c’è solo la gara.”

Che tipo di rapporto hai con internet e i social media?

“Allora ho vissuto prima internet, rispetto ai social che son nati un po’ dopo. Quindi internet è una parte costante della giornata mia ma anche di quella di tutti, grazie all’immediatezza di Google, ormai trovi tutto subito, non come quando ero piccolo io che si andava alla libreria a cercare l’enciclopedia. Tutto e subito oggi con internet, ma anche con informazioni finte, quindi a volte fai fatica a distinguere la realtà. Io lo vedo come un mondo importantissimo, che ci ha fatto andare avanti tanto, però bisogna usarlo nel modo giusto. I social sono iniziati come gioco, come divertimento, a volte anche come lavoro. Oggi però quando vedi dieci ragazzi su una panchina e tutti e dieci stanno con lo smartphone sui social, non parlano più tra di loro, i social li hanno creati per unire, ma a me sembra che nella vita reale dividano. Io i social li ho, ho Twitter, Instagram, Facebook anche se lo uso pochissimo, però resto anche di quella generazione che ama chiacchierare e giocare a carte… Son curioso di vedere tra vent’anni cosa ci sarà di nuovo”.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 07-10-2015