Pregi e difetti, l’adolescenza, il lavoro e la famiglia. Francesco Facchinetti si racconta a 360° col suo solito spirito e grande ironia.

Interessante intervista al Corriere della Sera per Francesco Facchinetti che ha raccontato tantissimi dettagli anche inediti della sua vita. Dal quel pazzo viaggio a Cuba, da solo a 18 anni, fino alle tante storie con donne bellissime senza dimenticare, adesso, l’essere totalmente impegnato con la sua famiglia allargata.

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Francesco Facchinetti: l’adolescenza, il lavoro e la famiglia

Francesco Facchinetti
Francesco Facchinetti

Tra i passaggi più curiosi, per noi, dell’intervista, uno sull’infanzia e su quando lo chiamavano Attila: “Parevo un vichingo, occhi azzurri, capelli quasi bianchi. Un casinista nato. Mi sono fatto cacciare dalla Montessori, unico al mondo. Ero scappato dall’asilo per farmi un giro”.

Sulla pazzia più grande fatta, Facchinetti ha detto: “A 18 anni sono partito per Cuba, solo e senza meta. ‘E ora che faccio?’. Impari ad affidarti alla Provvidenza. E scopri che la vita è piena di sorprese. A Los Angeles, mi sono ritrovato alla festa di compleanno di Quincy Jones che mi suonò al piano Man in the Mirror di Michael Jackson”.

“A14 anni io catechista? Frequentavo il liceo classico di Comunione e Liberazione vestito da punk con la cresta multicolore. Ai bambini insegnavo religione e le mosse di wrestling. Nella mia testa ero convinto di essere un genio e di poter andare avanti senza aprire un libro. Ho recuperato dopo, studiare mi ha aiutato a non sentirmi a disagio”.

Donne, lavoro e famiglia

Nel corso dell’intervista anche alcuni passaggi sul passato e sugli amori avuti: “All’Isola dei famosi con Aida Yespica? Ho avuto relazioni con donne molto belle, Aida è una di queste. Mi sono ritrovato su un’isola deserta con lei, cosa potevo chiedere di più?”.

E ora con sua moglie Wilma: “Ci siamo conosciuti su una chat tra amici, si programmava una vacanza di gruppo a Marrakesh. Per un po’ è rimasto un rapporto epistolare e basta. Quando finalmente ci siamo incontrati, uscendo dalla porta finestra della cucina, Wilma è inciampata ed è caduta ai miei piedi. Da lì è cominciata”.

E con l’ex Alessia Marcuzzi: “Io e Alessia siamo molto simili, abbiamo una grande considerazione di noi stessi, un forte amor proprio, che ci ha portato a realizzarci nella vita. Se decidi di fare un bambino con una persona, è chiaro che c’è amore, c’è passione, c’è tutto. E tra noi è stato così. Quando è finita, è rimasta una grande amicizia, l’affetto”.

Parlando a proposito della conduzione di X Factor: “Il mio quale è? Non sono un uomo di talento, sono portato a fare troppe cose insieme, però ho un pregio: sono un visionario, riesco ad immaginare prima quello che potrà accadere. Cecchetto l’aveva capito: “Diventerai come me”. Io invece sognavo di essere Jovanotti”.

Infine un passaggio sui suoi capelli: “Ero stempiato e ora la chioma? Ho sempre avuto questo problema dei capelli che mi trapanava il cervello. Li perdevo e ho provato di tutto. Fialette, polverine colorate, un disastro, sporcavo il cuscino, imbarazzante. Poi ho trovato la soluzione con una patch cutanea e l’ho ammesso, pazienza se mi dicono che ho in testa un gatto morto, mi sento meglio”.

Tutto l’intervista sul Corriere della Sera.

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ultimo aggiornamento: 09-05-2023