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Frasi Frankie Hi Nrg Mc tratte dalle sue canzoni più famose
Rapper di grande successo, nonché abile regista e sceneggiatore di video musicali, Frankie Hi Nrg Mc è stato uno dei primi rapper d’Italia. Tante le collaborazioni collezionate fino ad oggi, sia con artisti nostrani che internazionali, come: Niccolò Fabi, Nas, Shel Shapiro, Banda Osiris, Daniele Silvestri, Rocco Tanica e Mimmo Locasciulli. Vi presentiamo una raccolta di frasi tratte dalle sue canzoni più belle.
Le frasi più belle di Frankie Hi Nrg Mc
Classe 1969, Franceso Di Gesù in arte Frankie Hi NRG MC è uno dei primi rapper italiani. L’album del debutto, intitolato Verba Manent, è uscito nel lontano 1992 e una delle canzoni, Fight da faida, è ancora oggi un pezzo che desta grandi apprezzamenti. Il brano che gli ha portato il successo a livello nazionale, però, è Quelli che benpensano, che ha anche ricevuto il Premio Italiano della Musica come canzone dell’anno 1997. Di seguito, vi presentiamo una raccolta di frasi tratte dai brani più belli di Frankie Hi Nrg Mc:
- Tu sei schiavo di uno stato che in più ti tiene pre-occupato. (Precariato)
- Fiumi di parole, torrenti di eventi che lenti insidiano le menti delle genti, rendendole impotenti, sterili e incoscienti come salici piangenti in mezzo al turbine dei venti. (Disconnetti il potere)
- Lascia che il ricordo voli al giorno in cui nascesti, cieco, sordo, muto e nudo. Un buco nel vuoto, un’ombra nel buio, nel Nulla assoluto e il Caos ti esplode intorno: luci, suoni, sangue, grida sensazioni senza azioni, istinto suicida. (Storia di molti)
- Una manciata di dadi è stata tirata e la valanga di facce numerate non si è ancora fermata, non si ha il risultato: ci han provato a stabilirlo a priori chi è dentro e chi è fuori, chi è uno e chi è zero, chi è bianco e chi è nero. Ma questa è l’opinione di una parte, non è la più importante, è solo quella del più forte e non abbiamo scampo di fronte alla morte. (Libri di sangue)
- Padre contro figlio, fratello su fratello partoriti in un avello come carne da macello. Uomini con anime sottili come lamine, taglienti come il crimine, rabbiosi oltre ogni limite. (Fight da faida)
- Sono intorno a noi, in mezzo a noi. In molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo. Il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro. Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. (Quelli che benpensano)
- Lei che si preoccupa della ritenzione idrica e acquista l’acqua iposodica, con sorgente a centinaia di chilometri da dove abita, perché pensa alla sua linea piuttosto che ai polmoni di chi vive lungo tutto il tragitto, che o trattiene il fiato e quindi se ne sta zitto, o si fa l’aerosol col gas del tir, e ad ogni respiro fa un bel tiro di marmitta retrofit. (Gli accontentabili)
- Finalmente un rap inconcludente. Un mucchio di parole che non dice proprio niente, un cumulo di lettere tenuto insieme giusto dalla metrica. Composto senza idee e senza alcuna spinta artistica o etica o finalità poetica, senza la più minima velleità dialettica: puramente estetico, ma senza sostanza… ‘Sto rap riempie le orecchie e sembra aria nella panza! Lascia il tempo esattamente come l’ha trovato nell’istante in cui è iniziato: fino a qui nulla è cambiato. (L’inutile)
- Spettabile Direttore responsabile dell’ufficio imperturbabile “Gestione risorse umane commestibili” della multinazionale nordoccidentale stabile, dalla bella e incontestabile situazione contabile. (Direttore)
- È mansione del pignone fare la rivoluzione, portare il movimento in ogni direzione, in costante acrobazia irradia l’energia dal centro fino alla periferia. (Pedala)
- Vivon col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano poi lo comprano. In costante escalation col vicino costruiscono, parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che San Marco nel Vangelo. (Quelli che benpensano)
- Dallo Zucchero ai Cipressi passando dal Fomento l’hip hop è come un colle oscuro che domina una valle nella quale il Molleggiato sbraita, e in cima ha una taverna piuttosto che una baita. (Cali di tensione)
Frasi pungenti di Frankie Hi Nrg Mc
Oltre ad essere un rapper di successo, Frankie Hi Nrg Mc è un grande sceneggiatore e regista di clip musicali. Non ha firmato solo i suoi filmati, ma anche quelli di altri colleghi, come Pacifico, Flaminio Maphia e Tiromancino. Di seguito, un’altra selezione di belle frasi tratte dalle sue canzoni:
- Come buoi trasciniamo l’aratro, bastonati da un bifolco, ma l’unico solco che ho intenzione di tracciare è quello su vinile, la mia ritmica è febbrile, rapida come staffile con cui frusto a sangue chi non segue il mio stile, sputa la bile e non ha niente da dire, traccia un confine tra il rap e il mondo. (Faccio la mia cosa)
- Ogni giorno d’ogni mese d’ogni anno, in tutto il mondo, la violenza comanda le azioni di uomini e nazioni: sesso, razza, religioni, non mancano occasioni per odiare, ma dobbiamo ricordare che siamo libri di sangue. (Libri di sangue)
- Rap, parola in effetto coacervo di metafore che esprimono un concetto assoluto e perfetto. (Potere alla parola)
- Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, sono replicanti, sono tutti identici, guardali: stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere. (Quelli che benpensano)
- Sangue? La mia specialità, te ne faccio veder fiumi: facevo il Colosseo un paio di millenni fa. Intere o a pezzi incluse le frattaglie spaccio storie d’ogni sorta, complete di dettagli e figli morti, contorti psicodrammi esistenziali e passioni turbolente, torbide ossessioni con amanti, parenti, Isso, Essa e o’ Malamente, tutti insieme a vendicarsi, ma appassionatamente. (Accendimi)
- Prendo le distanze da me perché non voglio avere niente a cui spartire con me, da condividere con chi come me non fa nulla per correggersi. Sono il mio nemico, il più acerrimo. Carceriere di me stesso con la chiave in tasca invoco libertà, ma per adesso so che questa cella resterà sprangata a triplice mandata dall’interno. Sono l’anima dannata messa a guardia del mio inferno. (Autodafé)
- Per fare una partita alla “Repubblica” occorre essere iscritti a una compagine politica: ce ne son decine tra cui scegliere a seconda del colore, anche se ultimamente il nero va per la maggiore. Una volta che si è in squadra, o in squadraccia, è importante aver le natiche al posto della faccia per riuscire a reggere la fase atletica, con più tensioni: la campagna acquisti, detta anche “le elezioni”. (Rap lamento)
- Per amore della musica anch’io di tipi come te ne ho conosciuti un fottio di gente scorretta, di gente che sfrutta che prima ti usa e a cose fatte ti butta. (Chiedi chiedi)
- Scriviam la nostra storia usando biciclette, inseguendo la memoria su strade molto strette, su per le salite senza avere una borraccia, giù per le discese con il vento sulla faccia. Perché la bicicletta non importa dove porti, è tutto un equilibrio di periodi e di rapporti, è tutta una questione di catene e di corone, di grasso che lubrifica la vita alla persone. (Pedala)
- Vanto un’esperienza pluriennale in ambito professionale con un master in “Lunario da sbarcare”.(Precariato)
- Ognun per sé, Dio per sé, mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica, mani ipocrite, mani che fan cose che non si raccontano altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. (Quelli che benpensano)
- Ogni mese un Parsifal, ogni anno un festival e ogni decade un “the best” in piena regola, in cui mettono soltanto la farina che la crusca te l’han propinata nei dieci anni prima! (L’inutile)