Chi ama il giardinaggio sa che le piante hanno fasi specifiche di crescita e riposo vegetativo, quest’ultimo spesso coincidente col periodo freddo. Un po’ come il letargo per alcuni animali, anche i vegetali restano dormienti alcuni mesi, quelli in cui c’è meno luce e calore. In questo frangente saranno infatti in stand by nell’attesa di condizioni climatiche più adatte al benessere.
La stagione invernale, come i periodi di eccessiva siccità, portano gli arbusti ad adottare una strategia di sopravvivenza, limitando l’attività metabolica. Dall’esterno può sembrare che la pianta sia morente, in realtà si trova in uno stato di dormienza, da cui il termine inglese dormancy, che definisce il riposo vegetativo.
Riposo vegetativo: qualche dettaglio in più da conoscere
Durante la dormienza, le piante smettono di crescere e si limitano alla conservazione dell’energia finché non si presentano migliori condizioni colturali. Ciò accade naturalmente al variare delle stagioni e del tempo, ma chi pratica giardinaggio e chi commercia in questo ambito, spesso usa il riposo vegetativo forzoso per motivi ben precisi.
Il letargo delle piante può infatti essere controllato artificialmente. Questo serve sia a preparare gli arbusti per una spedizione, sia a programmare le fioriture. Il che accade spesso con i bulbi di tulipano e narciso, che possono essere raffreddati artificialmente per mandarli in dormienza.
Al momento opportuno vengono poi “rianimati” per forzarli a fiorire quando necessario, come per le piante in vaso di San Valentino o le esposizioni di gigli pasquali.
Come capire se una pianta è morta o è dormiente
Il dubbio è legittimo, infatti non sempre si è in grado di distinguere una pianta morta da una dormiente, in quanto entrambe mostrano rami privi di fiori e foglie. Ma esistono due metodi molto efficaci per capire in che condizioni si trovino i nostri vegetali. Il primo, il meno invasivo, è quello di controllare le radici.
L’ispezione delle radici è il modo migliore per capire la salute di una pianta, perciò se abbiamo dubbi, ci basterà toglierla dal suo vaso e smuovere un po’ il pane di terra. Da qui possiamo verificare che l’apparato radicale sia in salute e non secco, marcio o avvizzito. Un metodo un pochino più invasivo è il cosiddetto scratch test, che prevede di usare un coltellino per grattare la corteccia dei rami giovani e del tronco.
Se vediamo del verde, la pianta è viva, in caso contrario noteremo del marrone anche sotto la corteccia.
Come curare le piante durante il riposo vegetativo
Una pianta in riposo vegetativo avrà certamente meno bisogno di attenzioni di una in piena fioritura, ma ciò non significa che possiamo dimenticarci delle sue esigenze. Tanto per cominciare riduciamo le irrigazioni, senza sospenderle del tutto, verificando che il terriccio resti sempre umido e che la pianta quindi non patisca carenze idriche.
In inverno cerchiamo di tenere le piante in vaso tutte vicine e in una stanza della casa fresca, coi termosifoni al minimo. Ancora meglio, se possiamo, teniamo un umidificatore di ambienti in quella camera. In questo modo possiamo scongiurare il pericolo che l’aria si secchi eccessivamente.
Durante il periodo di riposo vegetativo niente fertilizzante, che può scombussolare i cicli naturali dei vegetali. Invece ben vengano cure diverse, come spolverare le foglie, dove presenti, ma anche controllare terra e rami per evitare attacchi da parte dei parassiti, sempre in agguato.
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