Quando si cerca un arredo di qualità, si ha la possibilità di scegliere tra una miriade di rivenditori e showroom. La maggior parte di questi offre servizi di buon livello, ma ci sono quelli che sono in grado di dare qualcosa di più. Prosegue così il nostro viaggio nel top dei rivenditori di arredamento e design, dove troviamo un’azienda di riferimento per chi cerca l’eccellenza stilistica e l’affidabilità di Lema: è il Gruppo Sereno di Centallo, in provincia di Cuneo.

Un gruppo specializzato nell’assistenza tout-court del cliente 2.0, e attentissimo anche alla questione ambientale, con i suoi 900 pannelli fotovoltaici e l’area ecologica interna; un esempio di modernità e proiezione verso il futuro. Abbiamo intervistato Paolo Sereno, titolare dell’azienda, per conoscere meglio questa realtà, caratterizzata dalle radici profondamente radicate nel territorio e, allo stesso tempo, dall’apertura all’innovazione; un esempio per chi si occupa di arredi & Co., e un ulteriore conferma dello stile Lema nel mondo.

Come nasce il Gruppo Sereno?

L’azienda Sereno nasce negli Anni Venti con mio nonno Giovanni, ma la vera svolta si è avuta in una data precisa, il 17 marzo 1968, quando dall’intuizione di mio zio Antonio, è sorto il centro del mobile Sereno, una struttura di cinque mila metri quadrati che nel 1975 si è ulteriormente ampliata trasformandosi in 7.500 mq di esposizione in più, oltre 4.000 mq di magazzino e falegnameria. Nella provincia agricola di Cuneo è stata una vera novità, tanto che, ancora oggi, godiamo di questa esclusività, nonostante le difficoltà di mercato che segnano questo periodo.

Come formate i vostri operatori?

Noi della famiglia lavoriamo in azienda e affianchiamo i nuovi inseriti sia alla vendita sia alle consegne. Il nostro team si compone di 32 persone in tutto. Il post vendita è un po’ il nostro fiore all’occhiello: ci appoggiamo infatti anche a una falegnameria interna per ogni modifica o adattamento di mobile. Per quanto riguarda i venditori, ci teniamo molto a seguirli sul campo: cerchiamo di indirizzarli verso le aziende per conoscere al meglio i prodotti, le filosofie aziendali e gli stili. Il messaggio che ci teniamo venga raccolto è che “vendiamo arredamento”, e non (solo) mobili con dietro la garanzia Sereno che, come dicevo prima, rappresenta comunque un plus in provincia. Abbiamo anche un ufficio di preventivazione e rendering di altissimo livello, conosciuto molto bene da Lema, dove lavorano quattro persone a tempo pieno.

Innovazioni tecnologiche applicate all’arredo. Quali utilizzate?

Nonostante le abnormi dimensioni, quasi tutti i clienti vengono accolti in ufficio, dove si parla di quali siano le loro esigenze, per poi passare al progetto di arredamento con tanto di rendering foto realistico: in questo modo è possibile mostrare loro la casa completa di pavimenti, colori, tendaggi e luci; in un secondo momento si va a vedere e toccare il prodotto in showroom. Nonostante la tecnologia e l’e-commerce, il cliente ha ancora bisogno di toccare e vedere il prodotto…

Qual è secondo lei l’ambiente della casa che si trasformerà di più nel futuro?

Secondo me non ci sarà un ambiente che si svilupperà di più o uno che rimarrà invariato; posso invece immaginare che sarà la casa stessa a svilupparsi. Mi spiego meglio. Mentre una volta si cercava la cucina, il salone, la camera e la cameretta, ora si cerca di vivere più la casa in generale: la cucina non è più il locale dove si cucina e si mangia, e il salone non è pensato solo per guardare la tv dopocena. Ora i cambiamenti sociali influiscono parecchio anche sulla “fruizione” degli ambienti, fruizione sempre più contaminata, nel senso buono del termine. Magari si mangia nel salone perché è aperto sulla cucina; oppure, siccome non tutte le case sono di dimensioni ampie, molte volte la cameretta è anche lo studio di papà o la cabina armadio è destinata a tutta la famiglia…

Qual è la sua fiera/manifestazione di design preferita e perché?

La mia preferita rimane sempre la Fiera del Salone del Mobile di Milano. Soprattutto il Fuorisalone perché è anche l’unica occasione dove si può vedere tutto (forse troppo) in una volta sola; e come lei sa, non è facile muoversi con un negozio che è aperto dal lunedì pomeriggio al sabato sera, con orario continuato fino alle 22 il giovedì.

Qual è secondo lei il mobile Lema che tutti dovrebbero avere…

Non è tanto il mobile, quanto una filosofia. Non è infatti il mobile che piace, ma è la sensazione, l’emozione, il sentirsi a casa tua che ti dà piacere e ti fa venire voglia di acquistare. Nessun mobile ambientato in negozio può trasmetterti la stessa sensazione in casa, perché gli oggetti, i colori e il lay-out non sono facile da ricreare a casa propria. Ma se proprio devo pensare a un mobile… direi il sistema a giorno componibile Selecta: intramontabile, minimal, semplice, versatile e senza tempo.

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Iniziativa realizzata in collaborazione con Lema

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ultimo aggiornamento: 17-09-2014