
TO GO WITH AFP STORY BY SAMMY KETZ A picture taken on March 14, 2014 shows damage caused by shelling on a wall in the ancient oasis city of Palmyra, 215 kilometres northeast of Damascus. Syria's fabled desert Greco-Roman oasis of Palmyra saw its last tourist in September 2011, six months after the uprising began. Its most recent visitors are violence and looting. AFP PHOTO/JOSEPH EID (Photo credit should read JOSEPH EID/AFP/Getty Images)
L’inarrestabile furia dell’Isis non si ferma. Dopo aver distrutto lo scorso venerdì il monastero cattolico di Mar Elian a Qaryqatayn, vicino a Homs in Siria, e pochi giorni prima aver decapitato Khaled Asaad, ex direttore del sito archeologico di Palmira, oggi arriva un’altra, triste notizia.
Gli jihadisti dello Stato islamico hanno infatti distrutto il tempio di Baalshamin, uno dei principali edifici religiosi dell’antica perla nel deserto siriano. Il tempio si trovava a poche decine di metri dal teatro romano della città, dove la Stato islamico aveva inscenato alcune esecuzioni pubbliche.
Palmyra’s ancient temple of Baalshamin destroyed by IS militants http://t.co/Jh4rGeMAKI pic.twitter.com/iQo2FiK5vY
— BBC News (World) (@BBCWorld) 24 Agosto 2015
La notizia arriva ancora una volta dall’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che cita alcuni residenti della città in fuga dalla furia assassina dei jihadisti. Il santuario di Baalshamin (tradotto, “Il signore del Cielo”) è del secondo secolo dopo Cristo ed è dedicato ad una divinità assimilabile a Mercurio.
Il sito archeologico di Palmira è da mesi sotto attacco dell’Isis e la distruzione del tempio di Baalshamin é l’ennesimo duro colpo per l’antica città semita situata nel centro della Siria. Il sito e’ caduto nelle mani dello stato islamico il 20 maggio e da allora è stato usato come palcoscenico per efferatezze e violenze.
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