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E’ la prima volta che l’Italia dedica una mostra James Tissot artista francese che ha “fotografato” con la pittura attimi della vita parigina di metà ‘800. Al Chiostro del Bramante di Roma i suoi capolavori sono arrivati dai musei di tutto il mondo e saranno visibili fino al 21 febbraio. Una sfilata di personaggi vi porterà tra le abitudini della società del tempo attraverso una pittura che incuriosisce anche i più “modaioli”: l’attenzione realistica di James Tissot per i costumi dell’epoca è spontanea con un padre commerciante di stoffe e la madre disegnatrice di cappelli e va di pari passo con la precisione ritrattistica che l’ha reso famoso fino ad oggi. Ma non fatevi distrarre! Sotto centimetri di stoffe e ombrellini l’artista nasconde le sue opinioni sulla politica e sulla società, pregi e difetti di un’epoca.

Sono otto le sezioni tematiche della mostre roma: Tissot irrompe sulla scena parigina nel 1860 con opere ispirate alle tematiche care al Rinascimento. Difficile non notare ai Salons parigini dipinti come Margherita e Faust del 1860 di chiara derivazione preraffaellita, Una storia interessante del 1872, o il Figliol Prodigo del 1862. Fu subito un successo. Le parabole del Vangelo, rappresentate in chiave contemporanea saranno trattate spesso da Tissot come vedrete nella settima sezione della mostra. Se in questa fase Tissot sembra ancora un pò timido per l’essersi appoggiato agli insegnamenti dei grandi del passato, dagli anni ’70 in poi le influenze cosmopolite arrivate in Francia lo mettono di fronte a grandi cambiamenti. La terza sessione si confronta con la moda delle stampe orientali; così le donne, protagoniste lascive di amori sventurati diventano geishe affascinanti dai lunghi chimoni floreali, dee tra l’Occidente e l’Oriente come La Giapponese al Bagno del 1864.

Ma è con il trasferimento a Londra, dove rimarrà per 11 anni a seguito della guerra franco-prussiana che Tissot sviluppa il suo stile. Qui frequenta Millais, Hayden, Alma-Tadema, Heilbuth e De Nitti e da grande osservatore della vita sulle sponde del Tamigi inizia a ritrarre la società vittoriana con grande realismo e con lucida ironia. Potrete vedere il dipinto del ’73 La Figlia del Capitano e La Figlia del Guerriero, o L’arsenale di Portsmouth (1876), nella quarta sezione della mostra.

The Widower, 1876. Artist: Tissot, James Jacques Joseph (1836-1902) (Photo by Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images)

Al grande e scandaloso amore Kathleen Newton, protagonista malinconica, è dedicata tutta la quinta sezione. La donna divorziata con 5 figli, fu l’ispirazione per lo sviluppo della tematica sulla femminilità che lo avvicina alla conoscenza di un altro grande artista De Nittis (in mostra anche 5 delle sue opere). Nell’opera il Vedovo del ’76 nella ottava sezione Il viaggio interiore e la partenza– l’autoritratto di Tissot, quasi un presagio della prematura morte di kathleen, sintetizzano quell’esigenza di cambiamento che ha da sempre accompagnato Tissot. Dopo la scomparsa dell’amata, infatti, fa ritorno a Parigi.

E’ nell’ultima sala che potrete vedere l’arte di Tissot ormai matura, come nella serie dedicata alla “Donna a Parigi” (1883-1885); attento ritrattista, colorista e anti-accademico i suoi dipinti furono criticati per la troppa spontaneità, o volgarità dei soggetti. Vedrete una pittura ormai matura ma sempre in evoluzione frutto dell’animo di Tissot in perenne ricerca: dopo Parigi l’artista andò in Palestina per ritrovare la sua profonda fede e spiritualità.

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ultimo aggiornamento: 27-10-2015