La serie alfanumerica che più risalta all’occhio è quella realizzata con la plastica d’imballaggio con le bolle d’aria. Passata per le mani divertite di chiunque, non tutti avrebbero pensato a utilizzarla per farne lettere. Acqua colorata, siringa, tanta pazienza e precisione, e una a una le bolle vengono colmate fino a realizzare un preciso disegno, nella fattispecie la copertina di +81 Magazine, rivista giapponese.


Da uno studio di grafica spagnolo la tipografia sperimentale

Empo invece è la realizzazione delirante di un alfabeto in 3D, partendo da una semplice superficie in 2D. In realtà è un progetto tutt’altro che privo di razionalità, che invece è servita totalmente per realizzare su carta ogni lettera a cui dare poi spessore. Oltre alle lettere sono stati realizzati anche organi umani come occhi, cuore, e spina dorsale, vertebra per vertebra.

Con 4D si raggiungono massimi livelli di design, tra la progettazione e la realizzazione. Gli oggetti sono stati realizzati con due estrusioni dello stesso carattere, fatte intersecare tra loro, in modo che poi la singola lettera possa essere letta da due differenti punti di vista contemporaneamente. Inutile dire la bellezza di una font che si fa architettura, attorno alla quale girare per comprenderla nella sua pienezza e totalità.

Infine la cover dell’album musicale per i The Pinker Tones, un gruppo di Barcellona. In questo caso il lettering è stato realizzato con dei pezzi di plexiglass dai colori molto vivaci, con la sovrapposizione dei pezzi gli uni sugli altri. L’effetto finale è stato come fossero caramelle gommose, di sicuro coerente con il tipo di musica suonata.

Da uno studio di grafica spagnolo la tipografia sperimentale


Da uno studio di grafica spagnolo la tipografia sperimentale
Da uno studio di grafica spagnolo la tipografia sperimentale
Da uno studio di grafica spagnolo la tipografia sperimentale

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ultimo aggiornamento: 05-06-2013