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L’Aquila: completato restauro di San Giuseppe dei Minimi con i soldi kazaki
Tra gli stati amici dell’Italia, che si sono impegnati a ricostruire alcuni dei gioielli del centro storico dell’Aquila devastato dal terremoto, c’è anche il Kazakhistan, che ha adottato l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi, uno dei più imponenti esempi di architettura barocca nel capoluogo abruzzese.

A quattro anni di distanza dal terremoto di 6.3 gradi della scala Richter, l’Oratorio di San Giuseppe dei Minimi a l’Aquila torna ad essere agibile. I lavori di messa in sicurezza e restauro sono stati resi possibili da una consistente donazione del governo del Kazakhistan, che ha sborsato 1.7 milioni di euro. I lavori di restauro della cappella, costruita nel nel 1646, sono durati 15 mesi.
La fine dei lavori coincide anche con le polemiche sull’espulsione dall’Italia dei familiari di un politico kazako dissidente, episodio dalle tinte fosche, che ha gettato discredito sull’operato del governo italiano. Mentre però si aprono spiragli su un possibile ritorno della Shalabayeva e di sua figlia a Roma, gli aquilani – la cui città è ancora invasa dalle macerie, possono almeno tirare un piccolo respiro di sollievo.
Insieme al Kazakistan sono diversi i paesi che stanno sostenendo la ricostruzione del patrimonio culturale ed artistico de l’Acquila. Ci sono i russi, che hanno tirato fuori 7.2 milioni di euro per il restauro di Palazzo Ardinghelli, i francesi che hanno ‘preso in collo’ (6.5 milioni di euro) la chiesa di Santa Maria del Suffragio, e i tedeschi, che hanno adottato per 3.5 milioni di euro la chiesa di San Pietro Apostolo ad Onna.
