“Il fatturato del commercio illegale di opere d’arte è il quarto nel mondo dopo armi, farmaci e prodotti finanziari“, questa la scioccante dichiarazione del Generale Mariano Ignazio Mossa, a capo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, istituito in Italia dopo la Convenzione Unesco di Parigi del 1970.
Per rintracciare e favorire il recupero delle opere d’arte che quotidianamente vengono rubate in tutto il mondo, l’Arma dei Carabinieri ha composto un enorme database, che conta circa 5,7 milioni di oggetti. In questi numeri sono naturalmente inclusi anche i furti che riguardano l’antiquariato, le cui vendite di contrabbando sono ancor meno rintracciabili rispetto all’arte tout court. Ed i Carabinieri, nonostante tiri aria di tagli nell’intero settore, non si fermano, ma puntano a recarsi in Libia, Iraq e Siria nei prossimi mesi per indagare su casi specifici.
Questa premessa per introdurvi alla mostra La memoria ritrovata. Tesori recuperati dall’Arma dei Carabinieri, oltre cento opere, dalle urne cinerarie etrusche ai dipinti rinascimentali, recuperate ed esposte a Roma al Palazzo del Quirinale da oggi fino al 16 marzo 2014.
Si va da Le Nu au Bouquet, recuperato in casa di un collezionista privato a Bologna e sparito dallo yacht di un magnate statunitense in Italia dodici anni fa, ad un intero mausoleo etrusco rinvenuto in un cantiere edile nei pressi di Perugia, con 23 urne rappresentanti scene di mitologia greca. Poi la preziosa scultura dell’imperatore Tiberio, sparita nel 1971 e riapparsa quaranta anni dopo a Londra.
Riproduzione riservata © 2024 - PB