I numerosi visitatori che ogni anno si recano al Musée de l’Orangerie, in Place de la Concorde a Parigi, lo fanno per un motivo ben preciso: il polo espositivo infatti ospita una parte delle famose “Ninfee” dipinte dal pittore impressionista francese Claude Monet (1840-1926).

In tutto “Le Ninfee” sono circa 250 dipinti, realizzati negli ultimi 30 anni della vita dell’artista, che si trasferì poco fuori Parigi, a Giverny, nel 1883. E proprio le ninfee erano i fiori presenti nella sua tenuta: il primo gruppo di tele è stato dipinto tra il 1899 e il 1904. Dal 1914 il tema è stato sì ripreso, ma con numerose modifiche, compreso un punto di vista molto più ravvicinato rispetto a quanto fatto in precedenza.

Questo particolare punto di vista ravvicinato sarà ancora più accentuato dal 1909. E si capisce bene perchè: Monet infatti continuò sempre a dipingere nonostante fosse stato colpito da una malattia agli occhi, e le dodici tele (ciascuna lunga circa quattro metri) poste nelle due sale ovali dell’Orangerie delle Tuileries furono offerte dal pittore nel 1920 allo Stato francese.

Tolto il Museo dell’Orangerie, le “Le Ninfee” sono sparse in tutto il mondo, tra Chichu Art Museum, National Gallery, Metropolitan Museum of Art, Honolulu Academy of Arts, Musée Marmottan Monet, Houston Museum of Fine Arts, Museo d’arte di Toledo, The National Museum of Western Art, Kunstmuseum Winterthur, Neue Pinakothek, Tokyo Fuji Art Museum, Dallas Museum of Art, Bridgestone Museum of Art, Art Institute of Chicago, Boston Museum of Fine Arts e Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

Qualche mese fa, a giugno, il dipinto “Les Nympheas” è stato battuto all’asta da Sotheby’s a Londra per 31,7 milioni di sterline (39,7 milioni di euro): il quadro, realizzato nel 1906, apparteneva alla collezione Paul Durand-Ruel, ed è la seconda opera del pittore più cara della storia.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 20-08-2014