La laurea, la musica, la famiglia e il peso del cognome. Leo Gassmann ha parlato di vari argomenti svelando aspetti inediti della sua vita.

Lo abbiamo visto a Sanremo 2023 con la sua ‘Terzo cuore‘, adesso Leo Gassmann si racconta al Corriere della Sera tra passato, presente e futuro. Lavoro, famiglia e tante curiosità anche inedite che riguardano la sua vita.

Leo Gassmann: la musica e la famiglia

Leo Gassmann
Leo Gassmann

Dopo aver spiegato di essere un ragazzo iper attivo che non si ferma mai, Leo Gassmann ha raccontato il suo rapporto con la musica iniziato a 7 anni quando la madre gli regalò una chitarra. La prova dell’Accademia per 5 anni ma poi il cambio di percorso che lo ha portato a suonare anche per strada.

“Quando i miei amici facevano serata in discoteca, io andavo a suonare per strada. Roma di notte in centro si svuota, all’1 mi mettevo sotto gli ombrelloni dei ristoranti chiusi al Pantheon, o a piazza Navona. Suonavo per me, non per gli altri”, ha detto il ragazzo. “Se ho raccolto soldi? Beh sì, di giorno tiravo su 50/60 euro, ma non avevo neanche il permesso. Anche a Milano sui Navigli l’ho fatto, ma era per conquistare una ragazza… funzionò”.

Capitolo famiglia con i genitori che portano nomi pesanti come Alessandro Gassmann e Sabrina Knaflitz.

Cosa mi hanno trasmesso? Mio padre mi ha trasmesso il rispetto per le regole e il senso del sacrificio. Io e papà siamo molto simili nel modo in cui concepiamo il lavoro, non l’ho mai visto fermo da quando sono bambino, neanche il fine settimana, è una macchina da guerra”.

“Mia madre? Mamma mi ha insegnato la dolcezza, l’empatia. E la tranquillità. Se fossi cresciuto solo con papà sarei sempre a mille. Mamma mi calma, mi ha trasmesso serenità, non mi ha mai messo i bastoni tra le ruote, infatti è il motivo per il quale io ho sempre avvisato lei per prima sulle decisioni che volevo prendere, da X Factor a Sanremo. Ha sacrificato anche parte della sua vita per dedicare del tempo a me: non è mai mancata a nessuna recita scolastica, veniva a tutti i concerti, era in platea al provino di X Factor”.

Ancora sul padre: “Non c’era? Lui non c’è mai stato, lavorava tanto e poi nelle situazioni pubbliche non voleva farsi vedere, non voleva smuovere niente, voleva che ottenessi i miei risultati da solo. Esserci sarebbe stato contro le regole della famiglia: costruirci da soli. Non riuscirei a dormire tranquillo se non fossi certo che mi sono meritato da solo quello che ho raggiunto. Preferisco inalare l’ultimo respiro su una piccola collina piuttosto che su una montagna che non so chi ha costruito”.

Parlando poi del peso del cognome: “Ognuno nella vita deve combattere contre pregiudizi o stereotipi, io ho avuto quello del cognome. Forse per questo mi sono messo sempre molto alla prova, in gare dove dovevo dimostrare di essere all’altezza, come XF e Sanremo. Poi certo, so che ci sarà sempre qualcuno che penserà: hai vinto perché sei raccomandato; perdi perché non vali un cazzo”.

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ultimo aggiornamento: 14-03-2023