Moda
Malone Souliers scarpe: l’intervista a Mary Alice Malone e Roy Luwolt
Style & Fashion ha incontrato e intervistato Mary Alice Malone, direttore creativo, e Roy Luwolt, managing director, di Malone Souliers, marchio inglese di calzature di lusso artigianali prodotte in Italia
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Malone Souliers, marchio inglese di calzature di lusso artigianali prodotte in Italia, nasce nel 2013. Nelle sole prime tre stagioni dal suo debutto, il marchio si è imposto a livello internazionale per lo stile, l’alta qualità dei materiali e la vivace gamma di colori utilizzati. Nel marzo 2014 Mary Alice Malone, direttore creativo, e Roy Luwolt, managing director, aprono l’headquarter nello splendido quartiere di Mayfair a Londra, da cui realizzano anche l’esclusivo servizio di personalizzazione “Made-to-Measure”, per rispondere alle richieste delle clienti più esigenti.
Le collezioni Malone Souliers sono in vendita nelle migliori boutiques multimarca e department stores del mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Italia, Inghilterra, Francia e Spagna, oltre che sul sito e- commerce. Tra le appassionate del brand, molte celebrities internazionali, tra cui Lupita Nyong’o, Solange Knowles, Caroline Issa, Cameron Diaz, Emma Roberts e Poppy Delevingne.
Noi abbiamo incontrato e intervistato Mary Alice Malone, direttore creativo, e Roy Luwolt, managing director.
Raccontateci quando avete deciso di diventare designer e come è cominciata la vostra carriera.
Mary Alice Malone: “In tenera età ero una cavallerizza ed ero stata selezionata per il team juniores olimpico. Tuttavia la componente creativa è cresciuta talmente tanto da cambiare direzione e decidere di iscrivermi alla scuola d’arte in Colorado. Dopo essermi dedicata in varie attività come la progettazione di mobili, la saldatura e la tappezzeria, ho scoperto di avere un talento per la manualità e per l’attenzione ai dettagli. Il mio personale interesse nel design delle scarpe e l’artigianalità, ad esso collegata, mi ha condotto al London College of Fashion. A seguire, ho poi intrapreso varie esperienze in famosi Atelier, affinando le mie capacità, fino a fondare, insieme a Roy, Malone Souliers.”
Quali sono gli elementi estetici che contraddistinguono la collezione autunno inverno 2016 2017?
Mary Alice Malone: “Per la collezione Autunno-Inverno 16/17 sono stata profondamente influenzata dalle opere della visual artist tedesca Rebecca Horn. Il suo lavoro esplora, in modo passionale, la contrapposizione tra la propria libertà sessuale e l’intimità, sottolineando la forte tensione emotiva che scaturisce tra il sentimento di tenerezza e quello dell’aggressività. Penso davvero che l’AI16 sia una celebrazione della nostra visione congiunta. Ho cercato elementi che arricchissero le scarpe, che dessero loro nuova vita grazie all’uso di materiali contrastanti, come inediti jacquard, glitter scintillanti e morbidi velluti.”
Qual è il pezzo must have della collezione?
Mary Alice Malone: “Per la collezione AI 16 ci sono du must-have. Da un lato c’è la decollete Emmanuelle (una delle scarpe iconiche del brand) in versione nappa e pelo di cashmere, disegnate per adattarsi in modo sinuoso al piede, realizzate ad hoc per la città di Milano (in occasione dell’apertura del nostro pop-up store presso la Rinascente); dall’altro, Savannah (anch’essa una delle scarpe icona) che, per la FW16, è stata realizzata in velluto blu notte, conferendo un tocco di “decadenza” alla collezione.”
Parlateci anche della collezione primavera estate 2017?
Mary Alice Malone: “Per la stagione SS17 abbiamo deciso di collaborare con diversi brand che fosse in linea con il nostro e con la nostra visione. Con Adam Lippes è la seconda stagione che collaboriamo insieme e condividiamo la stessa energia per l’uso del colore. La collezione con Roksanda, con la quale è nata una forte intesa, racchiude un incredibile sinergia che esprime un’estetica che riflette al meglio le visioni di entrambi i brand. La collezione con Pringle of Scotland è stata per me molto interessante dal punto di vista creativo: sono uscita dai miei soliti schemi, progettando una tipologia di scarpa più maschile ma, credo, allo stesso tempo con una forte carica di femminilità. Sono inoltre veramente orgogliosa di aver collaborato con Natalia Vodianova, realizzando una collezione dedicata alla sua fondazione benefica, Naked Heart Foundation. l’ispirazione proviene dall’amore di Natalia per il suo paese natale, la Russia, e per la tradizione del ricamo”.
Come si sposa oggi a vostro avviso la creatività e la vendita commerciale?
Roy Luwolt: “Creatività e vendita devono sempre andare di pari passo al fine di soddisfare le esigenze e richieste del consumatore. In quanto brand, è importantissimo bilanciare l’aspetto creativo con l’appeal commerciale necessario alla vendita. Sono molto attento a bilanciare i vari aspetti e intervenire solo quando necessario nel processo creativo di Mary Alice.”
Come vedete il futuro del fashion system?
Roy Luwolt: “Il futuro del fashion system è un argomento estremamente interessante e attuale. L’introduzione del “See now Buy now” ha certamente rivoluzionato il mondo e continuerà ad influenzare i vari calendari delle fashion weeks di tutto il mondo. Il fenomeno è probabilmente un cambiamento che i grandi marchi più progressisti stanno adottando per rispondere all’esigenza sempre più forte del consumatore di voler acquistare in tempi brevi ciò che vede sulle passerelle. La crescita esponenziale del mondo Digital ha probabilmente contribuito fortemente a questo cambiamento.”
Quali sono le principali ispirazioni estetiche che vi guidano nella realizzazione delle vostre collezioni?
Mary Alice Malone: “Quasi sempre, prendo ispirazione da elementi per lo più non correlati al mondo fashion: ciò che vedo durante i miei viaggi fino ad arrivare ai miei amati libri di psicologia. Sicuramente i mie schizzi prendono vita partendo da una considerazione: chi è la consumatrice? Come vive e cosa posso fare per lei?”
In che modo a vostro avviso i social network e i blog hanno cambiato il concetto di fashion?
Roy Luwolt: “I social networks sono diventati delle nuove piattaforme in grado di creare un forte engagement tra il brand e i suoi consumatori, riducendo notevolmente il gap che prima esisteva tra il designer del brand e l’utente finale.”