Le mascherine chirurgiche consentono di proteggere se stessi e gli altri da agenti invettivi ma anche di evitare di respirare polveri o altre sostanze irritanti

Seppur non sono più obbligatorie, restano comunque uno strumento utile per proteggere se stessi e gli altri in tutti quei contesti di affollamento dove non è possibile mantenere il distanziamento.

Realizzate in materiali come il TNT, possono essere monouso o riutilizzabili a seconda delle esigenze e si possono acquistare agevolmente anche online su e-commerce specializzati nel settore. In tal senso, ad esempio, sul sito di Rs Components, realtà di riferimento per quanto riguarda a vendita di prodotti e accessori tecnici di qualità, si trova una vasta gamma di mascherine facciali chirurgiche sia a 2 che a 3 strati e con descrizione puntuale delle caratteristiche d’uso.

Le chirurgiche da 1 a 3 strati

Una mascherina chirurgica a unico strato viene di solito realizzata in polpa di carta e ha resistenza breve: si impiega specialmente in ambito alimentare o laddove si debba provvedere a pulizie domestiche per non venire a contatto con polveri o altri agenti similari. Con due veli, invece, la mascherina chirurgica si può avvalere di tessuti non tessuti come il polipropilene e si adatta perfettamente anche ad ambiti come le strutture ricettive, di ristorazione e sanitarie generiche. I 3 veli, pur rimanendo monouso nei tessuti non tessuti, sono molto più protettivi anche in caso di germi, virus e batteri: lo strato più esterno è resistente all’umidità, l’intermedio trattiene efficacemente gli agenti patogeni, mentre quello più interno deve essere resistente a saliva e sudore.

La durata media di una buona mascherina chirurgica a 2 o 3 veli è di circa 8 ore, ma naturalmente occorre anche valutare varianti come un’eccessiva umidità dell’aria o un uso intensivo che potrebbero costringere a un cambio anticipato.

Naturalmente esistono mascherine chirurgiche che possono essere riutilizzate più volte, e la stoffa si può lavare a mano o in lavatrice con cicli delicati. Sulla confezione, comunque, è indicato il numero massimo di riutilizzi prima che il tessuto si logori a seguito dei lavaggi.

Altre tipologia di mascherina

Le mascherine di tipo FFP possono avere 3 o persino 4 veli, con un ulteriore strato ai carboni attivi nel mezzo. A differenza di quelle più semplici hanno la medesima potenza filtrante sia in entrata che in uscita e contribuiscono quindi a contenere i virus sia proteggendo se stessi che gli altri. Si trovano di 3 tipi diversi: la prima consente di bloccare circa l’80% dei contaminanti; la seconda arriva a oltre il 90%, mentre la terza sfiora quasi il 100%.

Naturalmente, le FFP 1 e le FFP 2 possono essere usate anche in contesti comunitari per proteggersi da agenti patogeni o virus, mentre le FFP 3 sono soprattutto impiegate in ambito medico. Vi è poi una distinzione fra le semplici FFP e quelle con valvola: quest’ultima da un lato consente una respirazione più agevole al soggetto, ma dall’altro rende la mascherina meno protettiva nei confronti di chi si trova nei pressi, riducendo la potenza filtrante di quasi l’80%.

Al fine di usare al meglio queste mascherine occorre scegliere sempre la tipologia più adatta, onde evitare di indossarne una eccessivamente protettiva o al contrario una che non sia una barriera sufficiente. In un cantiere ove possono essere presenti polveri sottili meglio prediligere mascherine chirurgiche almeno a 2 o 3 strati, mentre in cucina o in ambienti lavorativi meno “pericolosi” si può optare per modelli più leggeri.

A volte si possono trovare, integrate o acquistabili separatamente, delle fascette in materiale plastico estremamente flessibili che permettono di stringere meglio la mascherina sulla parte superiore del naso, nonché lacci a coulisse per stringerle dietro il capo se magari si presentano troppo grandi: esistono comunque modelli sia per gli adulti che per i bambini, con ampiezza differente per adattarsi a ogni viso.

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ultimo aggiornamento: 29-09-2022