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E’ in corso la Maturità 2016 e, per quanto riguarda le tracce della prima prova, quella per il saggio breve o articolo di giornale di ambito artistico letterario si parla di rapporto padre – figlio.

Tema svolto

Di storie complesse di rapporto padre-figlio ne è piena la letteratura: sono quelle ad esempio raccontate dal poeta triestino Umberto Saba e dallo scrittore boemo Frank Kafka, che hanno affrontato pubblicamente una figura così importante per le loro vite.

Padre che, per quanto riguarda Saba, è rimasto fino all’età di 20 anni una figura decisamente negativa, definito un assassino. Assassino di sogni e di famiglie: Ugo Edoardo Poli infatti abbandonò la madre del poeta quando rimase incinta e quest’ultima lo descrisse sempre al figlio in modo pessimo (fu proprio lei infatti ad attribuirgli la qualifica di assassino) ammonendolo a “non diventare come lui”.

Eppure di Poli Saba ereditò, a parte il colore degli occhi, una particolare sensibilità, la stessa che lo rese poeta e nella lirica Mio padre è stato per me “l’assassino” è ben evidente il confronto tra i due genitori, tra la leggerezza di un padre, che si è comportato come un bambino, e la durezza della vita che la madre ha dovuto affrontare crescendo un figlio da sola.

Risale invece a quando era piccolo il ricordo evocato da Kafka in Lettera al padre: lo scrittore racconta di essere stato da lui chiuso fuori di casa per un banale capriccio notturno e l’evento, dagli effetti devastanti per la sua personalità ancora acerba, lo colpì così tanto da far maturare in lui l’idea di non contare niente per il genitore, se era stato capace di un gesto del genere.

Una difficile relazione con il padre l’ha avuta anche lo scrittore senese Federigo Tozzi, autore di Con gli occhi chiusi, che ha trovato il coraggio di raccontarla trasferendo la propria esperienza autobiografica nel suo romanzo, e nei personaggi di Domenico e Pietro. Un libro intriso di un forte pessimismo, lasciando immaginare una conciliazione – o una riconciliazione – di fatto impossibile.

La traccia

Immagine allegata: Giorgio De Chirico, Il figliol prodigo, 1922

Allegato 1: Umberto Saba, Mio padre è stato per me “l’assassino”

Mio padre è stato per me “l’assassino”;
fino ai vent’anni che l’ho conosciuto.
Allora ho visto ch’egli era un bambino,
e che il dono ch’io ho da lui l’ho avuto.

Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,
un sorriso, in miseria, dolce e astuto.
Andò sempre pel mondo pellegrino;
più d’una donna l’ha amato e pasciuto.

Egli era gaio e leggero; mia madre
tutti sentiva della vita i pesi.
Di mano ei gli sfuggì come un pallone.

“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”:
ed io più tardi in me stesso lo intesi:
Eran due razze in antica tenzone.

Allegato 2: Franz Kafka, Lettera al padre

Allegato 3: Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi

Foto | Fondazione de Chirico

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ultimo aggiornamento: 22-06-2016