Si è svolto, durante Milano Moda Uomo, l’evento “What Else in Fashion?”, organizzato da Hydrogen, L’Uomo Vogue, GQ Italia e Camera Italiana Buyer Moda nella suggestiva cornice de La Rimessa dei Fiori a Milano.

È stata l’occasione per raccontare una visione attuale del Fashion System attraverso i suoi elementi fondamentali: Creatività e Business. L’incontro tra innovazione, imprenditorialità e nuove tendenza per sottolineare come il comparto moda sia un fenomeno di mercato essenziale per l’intera economia e il Made in Italy.

Protagonisti della serata sono stati i tre concetti chiave di Hydrogen, marchio leader nel Luxury Sportswear: Passione, Fortuna e Successo. Un vero auspicio di positività, pensato dallo stilista Alberto Bresci e rappresentato da tre teschi, icona del brand, reinterpretati con ispirazione ai Calaveras messicani di Josè Guadalupe. I capi Hydrogen diventano in questo modo dei veri e propri “amuleti” capaci di attirare energia positiva e la “buena suerte”: Love, Money e Fortune.

Questi tre elementi sono stati reinterpretati da tre artisti selezionati da L’Uomo Vogue e GQ Italia che hanno esposto le loro opere: Giacomo Lion, Gugliemo Castelli e Massimo Uberti.

Giacomo Lion con l’opera “Chance” si è dedicato al concetto Fortune: attraverso l’accostamento dei fili e la loro delicatezza, l’artista sublima il concetto di vita e fortuna attraverso un gioco di pendoli che sommandosi creano una forma sonora. Ogni filo diviene metafora del singolo individuo che intrecciandosi con gli altri, senza toccarsi, crea un mondo con infiniti punti di vista.

Guglielmo Castelli ha interpretato il concetto Money con “Sogni d’oro”. Un percorso che parte da un’idea che, spesso, è anche sogno. Così viene costruito, attraverso un’installazione di tele e carte dove spesso è presente un elemento in polvere d’oro, un dialogo continuo con lo spettatore che può, in questo campionario, attingere a uno o più elementi dell’opera.

Massimo Uberti con “Scala a pioli” e “Loved space”, si è dedicato al concetto Love. Lo spazio evocato dai lavori di Uberti è transitorio, un luogo di cantiere (la scala) dove ogni strumento è necessario alla definizione di un confine entro cui costruire il proprio mondo (loved space). È il mondo che amiamo e che appare fragile come luce impalpabile.

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ultimo aggiornamento: 27-06-2015