Pronto a girare nei teatri italiani lo spettacolo firmato dalla regia di Angelo Longoni Modigliani Modì-Maudit sul pittore livornese del Novecento famoso per gli eleganti ritratti femminili “dal collo lungo”. Dietro ogni ritratto fisionomie reali di amiche e modelle, amori consumati dopo averne catturato l’anima. Dietro ogni dipinto la storia personale di un pittore che tra le difficoltà economiche e la vita dissoluta da “maledetto”, Maudit appunto, segnò l’arte parigina andando controcorrente alle avanguardie del tempo e tornando ad uno stato assoluto dell’arte e della fisionomia. Convinto sostenitore dell’empatia con ogni soggetto immortalato, che scaturiva dalla presenza fisica, Modigliani grazie al suo fascino ebbe storie d’amore e passione travolgenti. Quello con Jeanne Hébuterne, giovane pittrice dell’Accademia d’Arte di Parigi che dal 1917 divenne la sua unica musa, fu quello più determinante. A teatro Modigliani sarà raccontato proprio dalle donne che l’hanno amato e sarà interpretato dall’attore Marco Bocci. Nel cast Romina Mondello, Claudia Potenza, Vera Dragone, Francesca Valtorta. Le musiche straordinarie del compositore pianista giapponese Ryuichi Sakamoto.

Afferma Longoni, che si è accostato al mondo della pittura con la miniserie su Caravaggio, (vincitore del XXII Gran Premio Golden Chest, Plovdiv):

Raccontare Modigliani significa parlare di un periodo storico in cui il concetto di arte era completamente libero, slegato da regole commerciali come vengono concepite oggi. Significa parlare del ruolo dell’artista delle motivazioni misteriose per le quali una persona preferisce fare la fame piuttosto di non essere più artista. Significa riflettere sul concetto di fedeltà a se stessi e alle proprie idee e su quanto tutto ciò possa essere motivo di dolore e di gioia.

Modigliani raccontato a 360° da Longoni, Modì per i francesi, che di lui amavano l’approccio “delicato” e raffinato con la pittura, è una personalità che non si è mai piegato alle mode dell’arte, fedele alla sua personale ricerca così poco intellettualistica e razionale; le sue opere sopravviveranno nell’immaginario spirituale anche dopo la prematura morte all’età di trentacinque anni, stremato da condizioni fisiche e dalla malattia e seguita dal suicidio della sua amata Jeanne Hèbuterne. Arrivate fino a noi le sue donne, idealizzate per alcuni, fin troppo stilizzate per altri, hanno trasformato il pittore in un’icona e nell’interprete sensibile della femminilità. Il corpo femminile diventò un tema ricorrente nell’arte di Modigliani al quale si accostò nel 1902 a Firenze e che portò avanti con costanza fino alle “Cariatidi” e alle “dame dal collo lungo”.

Poetesse, pittrici, scrittrici come Beatrice Hastings, e poi Gilberte, Maud, Thora, Elvire, Margherita, Marie, Lucienne, Gaby, diventano l’altra parte di se stesso. Una linea guizzante, leggera ed elegante, uno stile agile, una pittura impreziosita da colori accostati per contrasto, ci parlano del suo stato interiore, sempre tormentato, alla ricerca del senso profondo della vita.

Modigliani Modì-Maudit spettacolo teatrale 2015

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ultimo aggiornamento: 29-11-2014