Sono 90 le opere di Picasso arrivate dal Museo Reina Sofia di Madrid per essere esposte nella mostra a Palazzo Strozzi di Firenze, visitabile già dal 20 settembre: Picasso e la Modernità spagnola. Fino al 25 gennaio l’esposizione ci farà conoscere i motivi che hanno spinto Picasso e agli artisti spagnoli: Joan Miró, Salvador Dalí, Juan Gris, Maria Blanchard, Julio González, Jeorge Oteiza, Antonio Lopez a rivoluzionare l’arte del XX secolo. Le sale del Palazzo raccolgono le opere più rappresentative dello sperimentalismo di Picasso: dipinti (il Ritratto di Dora Maar), grafiche (illustrazioni per il Capolavoro Sconosciuto), dipinti preparatori per il capolavoro Guernica, sculture ed incisioni. Il percorso espositivo è suddiviso in tematiche, delineando le tappe che hanno portato Picasso egli artisti spagnoli verso un nuovo modo di concepire la forma, l’estetica e lo spazio dell’opera d’arte, partendo dall’arte classica, primitiva e contemporanea.

Fino al 1910 Picasso non era interessato al soggetto, ma al linguaggio; è da questo concetto che nasce il cubismo più rigido. Il suo procedere per variazioni, come si fa nella musica, lo porterà ad allontanarsi sempre di più da un’unica visione della realtà per sperimentare diversi punti di vista dello stesso soggetto. Intenzionato a modificare il linguaggio dell’arte, Picasso porta nei suoi dipinti l’Africa, scomposta dalla visione francese di Cezanne. La pittura moderna nasce in quella visione che non vuole raccontarci una storia, ma solo trasmettere la potenza visiva del segno grafico, l’energia delle forme, il messaggio che si nasconde dietro un volto di una donna, fino a renderlo incomprensibile.

Ogni stile di Picasso è un invenzione: sperimenta la tridimensionalità nella bidimensionale pittura, come in Testa di Donna del 1910 e unisce cubismo e surrealismo come in Donna Seduta appoggiata sui gomiti del 1939. Dal 1923 Picasso non è solo. Ad unirsi alla nuova concezione dell’arte moderna anche una cerchia di artisti fautori della linea sintetica che arriveranno a concepire l’ automatismo, per pitture oniriche. Dal lirismo poetico di Mirò, Bores, Cossìo e Togores e dalle sculture di Julio Gonzales fa seguito un Realismo Magico tutto spagnolo: il Surrealismo, che analizzava il senso misterioso del sogno. Picasso continua ad evolvere il suo stile lasciandoci disegni e incisioni.

Il pathos barocco dell’arte spagnola troverà il suo apice in quella che può definirsi la “Cappella Sistina” del ‘900: la Guernica del ’37 in cui Picasso reagendo all’astrattismo, narra gli orrori del suo tempo. Guerra e pace si uniscono e i soggetti degli anni precedenti serviranno alla simbologia del mostro nascente. Con la terza versione de il Pittore e la modella del ’63 si chiude la parabola dell’artista, che cede il posto alle novità di Mirò.

Informazioni

Biglietti
€ 10,00 Intero
€ 8,50 Maggiori di 65 anni, giovani fino ai 26 anni
€ 4,00 Ragazzi dai 7 ai 18 anni, gruppi scuole, studenti fino a 26 anni, diversamente abili
Gratuito Bambini fino a 6 anni

Orari
Tutti i giorni (inclusi i festivi) 10.00-20.00
Giovedì 10.00-23.00
Solo su prenotazione per gruppi 9.00-10.00
Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.

Picasso e la modernità spagnola a Palazzo Strozzi

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Foto| Museo Reina Sofia e Palazzo Strozzi

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ultimo aggiornamento: 26-09-2014