Dopo essere arrivato terzo al Festival di Sanremo 2023, Mr Rain si racconta a 360°. Dal brano Supereroi alla sua vita privata.
Intervista molto intima al Corriere della Sera per il cantante Mr Rain che è reduce dal terzo posto in classifica all’ultimo Festival di Sanremo 2023 con la sua canzone ‘Supereroi‘. L’artista ha parlato del suo modo di intendere la musica ma anche della sua vita privata e di un periodo particolarmente buio che ha affrontato e superato.
Mr Rain: dalla terapia a Supereroi
L’intervista parte con una precisazione: “Scrivo anche quando c’è il sole”, ha detto Mr. Rain sfatando la leggenda che le sue canzoni vengano scritte solo col brutto tempo.
“Diciamo che le cose scritte con il bel tempo non mi piacciono. Non ne ho mai pubblicata una. Spero di migliorare e soprattutto di capire il perché. Sono un maniaco del controllo e non saperlo mi fa impazzire. Comunque il disco è in ritardo proprio a causa della siccità…”, ha aggiunto.
Prendendo spunto dal brano Supereroi: “Se mi piacciono quelli veri? Amo i film Marvel, più che dei fumetti, sin da quando ero bambino. C’è una mia foto vestito da Spider-Man per Carnevale: avevo 8 anni”
“Mr. Rain nome da cattivo? Forse per quel mister… ma io sono buono”.
La sua musica e essere “rapper buono”
“Nella mia musica no soldi e droga ma l’odore della strada? È tutta la vita che mi dicono che non sono un rapper e infatti ho fatto pochissime collaborazioni, ma non mi interessa. Mi sento un outsider. Racconto quello che vivo e voglio essere sincero. Quel mondo non mi appartiene, non mi rappresenta. La musica è un mezzo per portare messaggi positivi. Evito di dare il cattivo esempio”.
Dopo aver precisato di essere stata fan di Eminem che da piccolo lo emulava, Mr. Rain ha aggiunto: “Più che buono mi hanno dato del furbo per i bambini al Festival? Nel 50-60 per cento delle mie canzoni c’è un coro, che sia di adulti o di voci bianche. Penso dia un senso di unione. Uso cori veri, in “Fiori di Chernobyl” a un certo punto riconosco anche una voce che stona. Credo però che “Supereroi” sia arrivata per altro. Lo capisco dalla gente che mi ferma, mi parla e mi lascia qualcosa. Sapere che verranno a cantarla in tour, magari per aiutarsi a superare un periodo duro come quello che canto nel brano, è la cosa più bella che mi potesse accadere”.
La terapia e la famiglia
Prendendo spunto dal brano Supereroi – scritto a maggio, negli studi della casa discografica Warner – , il cantante ha parlato del suo momento buio e dalla necessità di chiedere aiuto: “Tutto è cominciato prima del Covid. Ho passato due anni in cui facevo fatica a dormire, non scrivevo, non parlavo con nessuno… mi ero chiuso in una bolla creata da me stesso. Ho iniziato un percorso di terapia per capire cosa non funzionasse in me. Ho avuto il supporto della mia famiglia, del mio team ma soprattutto della mia ragazza che vive con me da 6 anni. Adesso riesco a spiegare quello che provo e solo così non mi sento solo e non ho vergogna dei miei dubbi e delle mie paure”.
“Quali erano? Insicurezze, paura di perdere qualcosa o qualcuno, non mi andavano alcuni miei atteggiamenti, difetti estetici come gli occhi che non mi piacciono. Mi sono immaginato cose, mi sono creato barriere e solo parlando con alcune persone sono riuscito a vedere tutto da una prospettiva diversa”.
Infine, dopo aver parlato delle sue origini e di come abbia iniziato a fare musica creandosi da solo gli strumenti, Mr. Rain ha raccontato anche di aver fatto diversi lavori prima di fare questo mestiere: “Ho vissuto fra Desenzano dove sono nato nel 1991 e Brescia, dove ho fatto le superiori. Ho fatto il portapizze, il giardiniere, aiutato papà che fa il fornaio, aggiustavo pc mettendo in pratica il diploma di perito informatico, foto e video ai matrimoni… Con i guadagni compravo strumenti e tecnologia”.
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