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Nella sede del Palazzo Donnaregina di Napoli il Museo Madre rappresenta una delle realtà più interessanti dell’arte partenopea, oltre che italiana. Il suo sguardo sulla contemporaneità è internazionale e locale nello stesso tempo, soprattutto in occasione di iniziative come “Matronato” che promuove e progetti creativi ideati da cittadini residenti nel Sud Italia. Il museo insomma, non vuole allontanarsi troppo dalla sue radici di istituzione culturale radicata nel centro storico che ha il dovere di offrire sguardi sulle nuove sperimentazioni dell’arte, ma anche essere uno specchio della propria specifica realtà. Con questa premessa, vediamo quali sono le mostre che potrete visitare fino a gennaio e quella che sta per arrivare sul fotografo Boris Mikhailov, dal titolo Io Non Sono Io:

Daniel Buren. Axer / désaxer

Dopo l’opera site-specific Comme un jeu d’enfant #1 del 2014-2015, esposta fino al 29 febbraio 2016
al Madre, Daniel Buren lascia ancora una volta tracce di sè con l’opera Axer / désaxer #2 del 2015. E l’artista, che con la città di Napoli ha instaurato una collaborazione continua dal 1972, non si può dire che passi inosservato. Già dall’atrio d’ingresso al piano terra, dove l’opera è collocata, diventa ambientazione architettonica e urbana, senza tradire mai lo spirito giocoso e apparentemente straniante che caratterizza le sue opere. In realtà l’installazione monumentale, che mette in asse l’ingresso del museo con quello di via Settembrini, è stata realizzata per celebrare i 10 anni di attività del Madre; per questo gli spettatori sono i primi chiamati ad interagire con l’opera e con il museo, sua seconda pelle. Gli specchi di 8,7 metri di altezza riflettono e richiamano i passanti che catturati dai riflessi entreranno in una dimensione dalle svariate direzioni.

Orari: dal 10.10.2015 al 04.07.2016; dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 19.30 e domenica dalle 10.00 alle 20.00. Martedì chiuso.

Mark Leckey. Desiderata (in media res)

E’un’artista pluripremiato Mark Leckey, che espone per la prima volta in Italia, al Madre. Scultura, installazione, performance e video sono i mezzi espressivi dell’artista inglese che si confrontano con le dinamiche mutevoli dell’arte contemporanea e degli aspetti sociali ad essa legati. La virtù sta nel mezzo, per l’arte di Mark Leckey che dimostra come la mescolanza di registri linguistici, generi e oggetti quotidiani mediati dalla tecnologia siano alla base della identità dell’uomo contemporaneo.

Orario: dal 10.10.2015 al 18.01.2016; dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 19.30 e domenica dalle 10.00 alle 20.00. Martedì chiuso.

Marco Bagnoli. La Voce. Nel giallo faremo una scala o due al bianco invisibile

Curata da Achille Bonito Oliva, l’intervento di Marco Bagnoli al Madre si inserisce nel progetto L’albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte, in collaborazione con l’Expo 2015. La Voce di Marco Bagnoli è una scala alla sua terza visione. La prima fu quella del ’74, la seconda del 2009, tutte basate su ragionamenti metafisici che modificano lo spazio e la percezione della dimensione terrena. La terza Voce differisce dalle altre perchè la scala travalica l’architettura ed esce dalla stanza. L’installazione sonora che l’accompagna, recita il menù di pietanze napoletane in dialetto che diventano per un attimo tutt’uno con l’infinito.

Orari: dal 10.10.2015 al 29.02.201; dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 19.30 e domenica dalle 10.00 alle 20.00. Martedì chiuso.

Boris Mikhaiolov. Io Non Sono Io

La mostra che si inaugura il 14 novembre è sul fotografo ucraino Boris Mikhaiolov dal titolo introspettivo e enigmatico “Io Non Sono Io”. Per il fotografo l’autoritratto, ma ancora di più il ritratto delle centinaia di persone passate dal suo obiettivo, esistenze al limite della società, sono lo strumento per indagare le origini comuni dell’identità. La sua gente, sopravvissuta al regime sovietico testimonia 50 anni di oppressioni sociali, di ingiustizie, ma anche di umanità. Attraverso le fotografie ritoccate con la pittura, ricomposte come collage con immagini e testi, il più grande fotografo ucraino riscrive la dignità universale delle loro vite, in modo intenso, surreale, simbolico e a tratti asciutto, come un documentario.

Opening: venerdì 13 novembre 2015, ore 19.00
Orari: dal 14.11.2015 al 01.02.2016; dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 19.30 e domenica dalle 10.00 alle 20.00; martedì chiuso.

Foto| Museomadre

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ultimo aggiornamento: 10-11-2015