C’è un insieme di riproduzioni di opere di Picasso che sta facendo discutere. Si tratta di alcune installazioni realizzate dall’artista norvegese Carl Nesjar su disegni di Pablo Picasso, i due artisti lavorarono insieme per ben 17 anni, componendo un binomio che ha lasciato numerose opere ai quattro angoli del globo. Al centro degli eventi gli edifici H e Y, sull’isola di Utoya, sede del Regjeringskvartalet (il governo norvegese) danneggiati dall’attentato del 22 luglio 2011, durante il quale la furia omicida di Anders Behring Breivik si è estesa anche agli immobili, creando vistosi sfregi su numerose facciate della zona, per il quale si sarebbero avanzate, già all’inizio di quest’anno, alcune ipotesi di demolizione. Colpito dal più grande massacro che il paese abbia conosciuto dai tempi della seconda guerra mondiale, “The Fishermen” – il pescatore, decorazione muraria risalente al 1970 e inserita nella facciata in cemento con la tecnica della sabbiatura che dona al risultato finale un effetto ruvido.

Picasso salverà  il Regjeringskvartalet di Oslo, STORL�KKEN, AAGE/AFP/Getty Images. Tutti i diritti riservati

Ma le ipotesi di distruzione tirano in ballo tutta una serie di importanti questioni sullo statuto stesso dell’opera d’arte, prima tra tutte quella che si interroga sulla sua natura costitutiva: si tratta di un accessorio staccabile o di un elemento connaturato alla struttura nel quale è inserito? La direzione norvegese del patrimonio culturale propende per la seconda ipotesi esplicitata dal fermo rifiuto opposto dal suo direttore Jorn Holme, all’abbattimento dei palazzi sui quali figurano i lavori in questione, un no esplicitato con la seguente, semplice e strenua ragione:

Se tali edifici venissero distrutti e gli affreschi reintegrati in altri luoghi, non si sarebbero le stesse opere che Picasso aveva voluto.

Via | theartnewspaper.com

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 16-08-2013