Roberta Carrese, in arte Carrese, è una cantautrice italiana cresciuta con le canzoni dei grandi cantautori italiani e internazionali, da De André a Bob Dylan, Lucio Dalla, Battisti, Patti Smith. Oggi si ispira un po’ al sound della musica indi,e ma con una visione abbastanza pop e gli artisti che riescono ad influenzarla sono Coez, Calcutta, ComaCose e tutta una fetta di quel mondo, anche se il suo artista (per me poeta) contemporaneo preferito rimane Niccolò Fabi.
Gli esordi
A 11 anni ha cominciato a suonare la chitarra, strumento che anche oggi suona per accompagnarsi e scrivere i suoi brani: “La prima canzone che ho imparato a suonare e a cantare è stata Hotel California degli Eagles – ha dichiarato l’artista in esclusiva per Pinkblog – Fu mio padre ad insegnarmi gli accordi e rimarrà sempre un simbolo del nostro legame”.
Nel 2015 ha preso parte alla terza edizione di The Voice of Italy nel team di Piero Pelù, ottenendo il secondo posto in finale. Nel 2018 ha poi conosciuto la produttrice Marta Venturini (Studionero/Rumore di Zona) con la quale attualmente lavora per la produzione musicale delle sue canzoni.
Le sue ultime produzioni
Nel 2020 ha pubblicato cinque singoli, quello di debutto “Smart” seguito da “Vetro“, “Nodo in gola“, “Effetto speciale” e “Terra dei fiori“, quest’ultimo uscito il 5 novembre per Rumore di Zona.
Quando ha iniziato a scrivere “Terra dei Fiori”, aveva rivisto da poco le inchieste sulla “terra dei fuochi” ed era rimasta particolarmente colpita da alcune interviste a persone molto giovani malate di tumore. Ha iniziato a scrivere le prime parole proprio durante un viaggio in treno verso casa dei suoi genitori, in Campania. Ha pensato alla forza di chi sceglie di restare sulla terra che lo ha cresciuto, combattendo ogni giorno contro atroci consapevolezze. Ha pensato a chi ha scoperto di essersi nutrito per anni di veleni e di aver nutrito i propri figli allo stesso modo.
In questa terra di fiori
Che se ci vivi poi muori
E ti chiedi perché
Nessuno ti vuole bene
Noi due sotto cieli d’amianto
Sai, è una vita che piango
Sai, è più bello se canto
E se tu rimani al mio fianco
E oggi continua a guardarsi intorno, a seguire le inchieste e la “terra dei fuochi” esiste ancora ed è mortale. È terribile sentirsi soli davanti all’ingiustizia, pensare che nessuno ci voglia ascoltare, eppure è quello che succede ogni giorno quando qualcuno si sveglia e decide di deturpare e violentare una terra su cui mangiano e vivono tutti, lui per primo. La sua “Terra dei fiori” è una terra dove tra i roghi che bruciano, i fiori continuano a crescere, come le persone buone e consapevoli che ogni giorno si battono per un mondo migliore.
Attualmente Carrese sta già lavorando a un nuovo progetto che pubblicherà nel 2021. Il sound sarà diverso, più “urban” ed elettronico. La sua tematica preferita resta sempre l’amore: “Poi chi lo sa, vedremo – ha concluso – Il mio sogno resta comunque quello di vivere di musica. Il mio sogno più grande è riuscire a fare solo questo e non dover più lavorare in ambiti paralleli per guadagnarmi da vivere”.
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