È online il video di “Young and free” (New Team Music), il brano che dà il titolo al disco d’esordio di I’m Erika, uscito in digitale e radio lo scorso 16 ottobre. Scritto da Valentina Ducros, è stato composto arrangiato e prodotto da Franco Micalizzi. Ma quali sono le origini di questa artista?
Le origini
Sin da piccola ha sempre ascoltato musica di ogni genere, pop, jazz, soul, classica, musica etnica, rock, rap… È cresciuta con Pino Daniele, Michael Jackson, Stevie Wonder, Raf, Mango, Ella Fitzgerald, e negli ultimi 15 anni con la sua adorata Amy Winehouse. Dalla loro musica cerca di “rubare” tutto ciò che può essere utile al suo modo di cantare e interpretare un brano, cercando poi di renderlo personale. La musica se fatta bene è bella tutta, a prescindere dal genere.
“Non ho memoria del primo brano che ho cantato in assoluto – ha dichiarato l’artista in esclusiva per Pinkblog – perché la musica è sempre stata presente nella mia vita, ed ho sempre cantato da quando sono stata capace di farlo. Però ricordo la prima canzone che ho cantato in pubblico, durante una jam session in un locale della mia città, quando avevo 18 anni, ed era Summertime di Gershwin“.
La produzione attuale
“Young and Free” nasce come strumentale, dalla mente del maestro Franco Micalizzi, che gliel’ha fatta ascoltare e le è piaciuta subito la linea melodica. Hanno deciso così di arricchirlo con altri suoni, e di far scrivere un testo alla bravissima Valentina Ducros. Il brano parla di quanto sia bello essere liberi di fare ed essere ciò che si vuole, uscire con delle amiche, bere un drink eccetera. Pensandola in modo più “profondo”, viviamo in un periodo in cui la libertà purtroppo ci è stata parzialmente limitata a causa del Covid-19, per cui vuole essere di buon auspicio affinché possiamo tornare presto ad essere liberi, anzi, Young and free!
Per il momento si sta dedicando al disco appena uscito, ma contemporaneamente sta iniziando a produrre altri brani per il prossimo. Lei è molto affezionata alla black music, in particolare al soul, al funky e al jazz, per cui cerca sempre di scegliere dei brani che in qualche modo abbiano caratteristiche compatibili con i suoi gusti. Nelle canzoni ama parlare del quotidiano o di sentimenti, preferisce argomenti più “leggeri” a tematiche più impegnate (come fanno i cantautori ad esempio), perché è vero, la musica essendo accessibile a tutti ha anche il compito di mandare messaggi e comunicare a chi ascolta. Ma quando ascolta un brano, le piace vagare con la mente e sognare, così da distaccarsi per qualche minuto dai pensieri e dai problemi che la vita ci mette davanti continuamente.
“Un sogno nel cassetto? Ne ho due: cantare in un jazz club, di quelli fumosi che si vedono nei film, con un trio, magari in qualche città degli USA in cui ancora esiste questo genere di posti… Poi mi piacerebbe incidere un disco in stile swing anni ’50-’60, perché è un genere che amo e che ultimamente non si sente più tanto spesso. Spero di riuscire a realizzare almeno uno di questi sogni prima o poi!”.
PH. Andrea Boccalini
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