Una delle architetture più antiche, affascinanti e misteriose di tutti i secoli. Sono le piramidi, costruzioni monumentali solitamente realizzate come tombe per custodire il corpo del faraone.

Edifici dalla forma unica, anche se ogni civiltà – da quella egizia a quelle precolombiane  – ha una propria architettura: base quadrate con sviluppo in verticale a punta le troviamo in Egitto, struttra a gradoni nelle civiltà Maya.
Il mistero delle piramidi sta soprattutto nella realizzazione: per anni ci si è interrogati sulle modalità di costruzione e del trasporto dei macigni utilizzati per tirare su questi imponenti edifici. Un segreto rimasto incustodito per millenni in una pittura tombale all’interno di una piramide, finalmente decifrato.

Il disegno si trova nella tomba di Djehutihotep, in Egitto, ed è uno tra i tanti realizzati come pittura murale decorativa. Un disegno che spiega come gli schiabi egiziani riuscissero a trasportare nelle sabbie del deserto massi del peso di oltre 2 tonnellate.
Nel disegno è descritta una scena in cui una statua monumentale è trainata su una slitta da 172 uomini. In piedi nel mezzo, è raffigurato un uomo colto nell’atto di versare dell’acqua nel deserto davanti a sé. Inizialmente si è pensato che il gesto fosse da intendere come qualcosa di religioso, ad esempio un atto rituale purificatorio; in realtà è stato scoperto che l’acqua serviva a diminuire l’attrito della slitta sulla sabbia e a rendere più agevole il trasporto.

A scoprirlo sono stati nel 2014 un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato da Daniel Bonn dell’Università di Amsterdam, che ha sperimentato la tecnica e ha così potuto constatare dal vivo come l’uso delle giuste proporzioni di acqua porti a diminuire addirittura del 50 per cento.

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ultimo aggiornamento: 03-07-2015