Il team guidato dall’archeologa Marta García Sánchez dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (Inah) non si sta ancora capacitando di quanto emerso. Ci troviamo infatti a Burgos, nelle montagne San Carlos dello stato nordorientale di Tamaulipas, in Messico, una zona che fino ad oggi era considerata priva di insediamenti abitati di epoca precolombiana. Invece sono 4.926 i dipinti che è stato possibile identificare e che testimoniano la presenza di una fiorente comunità di cacciatori-raccoglitori. Le operazioni di datazione con analisi chimiche e radiocarbonio sono tutt’ora in corso e ci potranno dire con maggior precisione in che epoca e da chi siano stati realizzati. Tamaulipas potrebbe essere stata abitata da tribù nomadi fin dal 6.000 aC. Soltanto molto più tardi, tra il 1445 e il 1466, gli eserciti aztechi hanno conquistato gran parte della regione.
Al momento l’aspetto più interessante è senz’altro quello artistico. Si tratta di pitture rupestri in buon stato di conservazione e, azzardando una prima analisi sui contenuti sembra di passare dal figurativo, al decorativo, all’astratto. Il rosso è sicuramente il pigmento più usato, ma c’è anche il bianco, il giallo ed il nero. I soggetti rappresentati sono esseri umani, cervi, lucertole e millepiedi, ma ci sono anche scene di matrice religiosa e astronomica.
A questo link potete vederne una piccola rassegna.

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ultimo aggiornamento: 28-05-2013