Arte e cultura
Pompei: ancora un crollo negli scavi archelogici
Cade uno stucco in una domus. Lunedì era stato nominato il direttore generale, Giovanni Nistri.
13 dicembre
Ancora un crollo: è caduto uno stucco in una domus della Regio V, Ins II, n 14. Lunedì era arrivata la nomina del nuovo direttore generale, Giovanni Nistri. Il sindacato accusa:
“Un segnale che la Sovrintendenza si deve dare da fare, perchè la manutenzione ordinaria è stata trascurata da troppi anni e i crolli ne sono la conseguenza. Non è nemmeno giustificabile il fatto che negli scavi di Pompei al momento siano disponibili solo tre operai perchè la Sovrintendenza dispone di altro personale restauratore e operaio in altri siti che può spostare a Pompei, riorganizzando i servizi, per fare fronte all’emergenza, come sollecitato da tempo” – Antonio Pepe, Cisl
1 dicembre
Questa volta si è letteralmente sbriciolato, stando a quanto si apprende dalle agenzie, il muro di una bottega di via Stabiana e si è staccata parte dell’intonaco della Casa della Fontana piccola.
Solamente lo scorso 25 novembre, alla denuncia di nuovi crolli mossa da Cgil e Uil, la soprintendente dei Beni archeologici di Napoli e Pompei, Teresa Cinquantaquattro, aveva ritenuto «doveroso frenare ogni allarmismo» e aveva scritto una nota in cui si precisava che
«gli episodi in questione, di portata molto limitata e dovuti alle violente precipitazioni che hanno investito in questi giorni la Penisola, sono già sotto monitoraggio e gli uffici tecnici preposti, nelle prossime ore, attiveranno le opportune azioni di ripristino» […]
tutta l’area archeologica di Pompei è oggetto, oltre che di interventi di messa in sicurezza, di un massiccio e complessivo programma di restauro che garantirà per il futuro le migliori condizioni di conservazione e di fruizione».
L’immagine è di repertorio e risale al mese di dicembre 2010, quando si giungeva al termine di una serie di crolli che, fra l’altro, facevano perdere tutti gli ornamenti della Schola Armaturarum.
Fin dal 2008 si parlava di emergenza Pompei, con il governo che nominava addirittura un Commissario straordinario per gli scavi archeologici, Marcello Fiori (braccio destro di Guido Bertolaso alla Protezione civile), poi denunciato.
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