Pompei torna d’attualità, e stavolta non per un crollo ma per un’altra vicenda che mette in luce lo stato di degrado e di incuria in cui versa il sito archeologico. I fatti risalgono a una settimana fa ma sono venuti alla luce solo oggi, quando la vicenda si è risolta, fortunatamente in modo positivo. Da una delle domus pompeiane era infatti sparito un affresco, l’affresco della dea “Artemide” dalla domus di “Nettuno”, uno stucco di inestimabile valore.

Una settimana fa ci si è accorti della sparizione, ma è impossibile risalire alla data esatta del furto, perché la domus non rientra nel normale giro di visite, è chiusa e viene visitata solo sporadicamente da custodi e tecnici. E non si può neanche fare affidamento sulla videosorveglianza, perché le telecamere coprono non coprono via Consolare, l’area tra Porta Ercolano e via delle Terme in cui si trova la domus di “Nettuno”. È anche possibile che all’inizio si sia pensato che fosse stato portato via dalla Sovrintendenza per un restauro, ma un rapido controllo ha permesso di accertare che così non era, facendo partire così l’indagine dei carabinieri.

Il giallo si è però concluso a poche ore dall’avvio delle ricerche, quando uno sconosciuto ha spedito il quadrato di circa venti centimetri in un ufficio postale di Firenze, facendolo recapitare alle forze dell’Ordine. Un epilogo positivo che però non dà una risposta alle domande chiave del giallo – chi è stato e perché l’ha fatto – e soprattutto non fa stare tranquilli sulla sicurezza del sito archeologico più disastrato del momento.

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ultimo aggiornamento: 18-03-2014