Cominciamo col rassicurare i turisti facendo loro presente che le porte del grande museo parigino hanno già riaperto, ma l’accaduto lascia spazio ad una riflessione indispensabile. Lo sciopero di alcuni dipendenti interviene qualche giorno dopo la prima domenica del mese (durante la quale una parte sostanziale dei più grandi musei della capitale francese sono accessibili al pubblico in maniera gratuita e subiscono in certi casi vere e proprie invasioni), e in particolare meno di ventiquattr’ore dopo il grande evento d’addio al vecchio direttore Henri Loyrette, una cerimonia che ha visto la presenza della stampa e del primo cittadino francese Hollande, desideroso di ringraziare l’ormai ex-decano del museo, per l’eccellente lavoro svolto. A fari ancora caldi circa 200 custodi diurni (meno della metà delle 470 unità normalmente presenti nei giorni d’apertura) stanchi delle continue aggressioni di bande di giovanissimi ladruncoli pronti a svaligiare le tasche dei tanti turisti intenti ad ammirare i capolavori del Rinascimento italiano, dell’800 francese, dell’antichità egizia e greco-romana, dell’arte sacra medioevale, di quella dell’Islam e via dicendo…hanno esercitato il sacrosanto diritto di incrociare le braccia, cosa che non avveniva dal 2009.
Una protesta che ha sortito rapidamente i suoi frutti dato che i sindacati hanno ottenuto dalla direzione l’assicurazione del rinforzo della presenza della polizia e la messa in opera di altre misure preventive. I ladruncoli sarebbero quasi tutti minori dell’Europa dell’Est che approfittano dell’ingresso gratuito per scatenare vere e proprie ronde di furti, ma non solo. I loro atti nei confronti dei visitatori e dei sorveglianti sarebbero sempre più violenti, come dimostrano le 150 denunce registrate dalla direzione che ha dichiarato all’AFP di aver bloccato temporaneamente l’accesso ai ladri recidivi già identificati.
Un goccia nell’acqua che potrebbe rendere più gradevole la visita dei dieci milioni di persone che ogni anno si recano al Louvre per ammirarne le bellezze e non per lasciarvi il portafogli.

Photo by CHRISTOPHE ENA/AFP/Getty Images.

Via | liberation.fr/societe

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ultimo aggiornamento: 11-04-2013