Attualità
Ripulita la tela di Delacroix vandalizzata a Lens si affievolisce la tesi del complotto
Restaurato a tempo di record il quadro di Delacroix oggetto di un atto di vandalismo avvenuto giovedì scorso, mentre ci si interroga sulle ragioni dell’azione compita da una donna attualmente sottoposta ad esami psichiatrici.

L’annuncio dell’atto di vandalismo perpetuato ai danni del capolavoro di Delacroix solo due giorni fa ha scosso gli animi e rimesso in discussione il delicato equilibrio tra la sicurezza delle opere d’arte e la libertà della loro fruizione da parte del pubblico. Dopo aver giudicato lievi i danni arrecati alla tela, una restauratrice incaricata si è immediatamente messa all’opera ripristinando in breve tempo e grazie ad uno specifico solvente lo stato originale del quadro, procedendo alla cancellazione totale della scritta, avvenuta già nel primo pomeriggio di ieri, a meno di ventiquattr’ore dal fattaccio, secondo quanto dichiarato da Vincent Pomarède, direttore del dipartimento dipinti del Musée du Louvre.
Un’operazione che ha permesso alla direzione del museo di diramare un comunicato stampa unitamente alla sede centrale di Parigi, nel quale si annuncia che l’iscrizione è stata “completamente rimossa”, precisando che l’integrità dell’opera non è mai stata pregiudicata da un intervento superficiale che ha inciso unicamente sulla vernice di protezione, senza raggiungere lo strato pittorico vero e proprio, e che la “galerie du Temps” nel quale è ospitato il capolavoro di Delacroix, è stata già riaperta in mattinata, aumentando la distanza di sicurezza a 1,50 m, per prevenire “l’effetto curiosità”.
Un’attentatrice poco coerente
Nel frattempo dopo le prime indagini ne sappiamo un po’ di più “sull’attentatrice”, sarebbe infatti una ventottenne incensurata ed originaria di Hersin-Coupignies (nel Pas-de-Calais), con un elevato livello d’istruzione, che è risultata particolarmente provata dall’accaduto. Uno sconvolgimento che, unito ai propositi non sempre coerenti e la mancanza sostanziale di movente, ha spinto per il procuratore incaricato dell’inchiesta a disporre un internamento d’ufficio in una struttura psichiatrica.
Nella scritta una sigla che fa polemica
Ciò non toglie che il contenuto del messaggio di 30 cm per 6, lasciato con inchiostro nero sulla tela potrebbe rimandare una rivendicazione politica. Si tratta infatti della sigla ‘AE911’, che rinvierebbe ad una petizione on-line che richiama la teoria del complotto legata agli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Nell’immagine cordone e guardia di sicurezza all’ingresso della ‘Galerie du Temps’ del museo Louvre-Lens. 8 febbraio 2013. AFP PHOTO/ PHILIPPE HUGUEN (Photo credit should read PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)
Via | tempsreel.nouvelobs.com
