[blogo-gallery id=”139722″ layout=”photostory”]

Rubens maestro del Barocco europeo. Chi era l’artista che è al centro della mostra a Palazzo Reale di Milano? Un aristocratico pittore fiammingo, nato a Siegen nel 1577 che scoprì la bellezza e la elaborò nell’arte di inizio ‘600, fino a renderla controcorrente, innovativa, rivoluzionaria. Pathos, dramma, movimento e sensualità del corpo umano, attraverso una pennellata fluida come solo i fiamminghi sapevano fare. Nel 1589 è ancora ad Anversa come garzone, ma nel 1600 parte alla volta dell’Italia: Venezia, Mantova, Genova, Roma e poi l’Europa dove si sviluppa la sua fama.

L’Italia gli sarà sembrata di un’estetica spontanea e contraddittoria, come le opere di Tiziano che studia e da cui attinge per sviluppare, partendo dalla luce, uno stile nuovo, più esuberante e libere dal disegno. Gli schizzi preparatori ad olio, poi, sono fondamentali per l’elaborazione del quadro. Dalle classi sociali più umili a quelle aristocratiche: Rubens frequenta e immortala uomini e donne di ogni gradino sociale e influenza generazioni di artisti fino all’800.

Con le regole della Controriforma lo stile di Rubens diventa enfatico ed eroico: le parabole diventano grandi gesta, le azioni diplomatiche eventi mitologici da non dimenticare, come La Caduta degli Angeli ribelli del 1619 a Monaco, tema principale della Controriforma. Il ciclo per Maria dè Medici del 1623-24, oggi al Louvre, sono un’esempio di trasfigurazione di un’episodio storico attraverso simboli ed estro creativo.

Nel 1628 Rubens in Spagna è in missione diplomatica per Filippo IV e dopo in Inghilterra da Carlo I dove crea il ciclo della Glorificazione di Giacomo I. L’artista muore ad Anversa a 64 anni lasciando una schiera di collaboratori, tra cui Van Dyck e l’esempio di una pittura che caratterizzerà tutto il periodo Barocco.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 10-10-2016