Nel corso degli anni il nostro vocabolario è molto cambiato, arricchendosi di nuove parole e molti inglesismi frutto di un mondo sempre più interconnesso.
A doversi adattare ai neologismi non sono solo gli uomini e i dizionari, ma anche Scarabeo, uno dei giochi da tavolo più famoso al mondo che da oltre mezzo secolo intrattiene gli appassionati della lingua a creare tra lettere e incroci, le parole del nostro vocabolario.
Così, per attirare nella cerchia dei giocatori i nuovi centennials, il gioco ha rimodernato il suo vocabolario, accogliendo tra l’elenco delle parole valide da comporre sul tabellone anche quelle “moderne”. Nella nuova versione troveremo perciò parole che oggi fanno regolarmente parte della nostra lingua, come selfie, tag, post o troll.
Scarabeo è un gioco molto antico, le cui origini risalgono addirittura al 1880, quando il celebre scrittore britannico Lewis Carroll annotava nel suo diario personale: “Ci potrebbero essere delle pedine con delle lettere dell’alfabeto, da spostare su un tavoliere, fin che si formino delle parole…”.
In Italia è stato inventato nel 1955 dal giornalista e scrittore Aldo Pasetti, nel 1963 viene lanciato da Editrice Giochi che ne fa un vero e proprio fenomeno di costume, “tramandato” di generazione in generazione.
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