La materia è la protagonista della nuova collezione primavera estate 2015 di Salvatore Ferragamo, che ha sfilato sulle passerelle di Milano Moda Donna, materia che subisce un processo di continua metamorfosi: manipolata, tagliata, sfrangiata, fusa in una ricerca di artigianalità sperimentale e di unicità del fatto a mano che sottolinea l’ethos di Ferragamo. Special guest nel front row: Amber Le Bon, Cristina Chiabotto, Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Helena Bordon, Hofit Golan, James Ferragamo, Vittoria Puccini e Yasmin Le Bon.
Materiali intensi dalle grane evidenti e lavorazioni tattili che ne accentuano la perfetta imperfezione caratterizzano la collezione Salvatore Ferragamo per la primavera estate 2015. Massimiliano Giornetti esplora l’unicum come carattere e l’organico come valore. Nella ricerca di un equilibrio in divenire, amplifica la allure tridimensionale delle superfici attraverso la purezza esatta eppure vibrante del tailoring.
La silhouette è elegante e precisa, con la vita appena segnata, le linee esatte si sfaldano e muovono intorno al corpo, rivelandone la sensualità mentre lo sfiorano. Gli abiti di maglia sono definiti da piccole coste, attraversati da fasce che disegnano densità progressive. I top abbinati alle gonne fluide sono scolpiti da pieghe sapienti. Superfici compatte si alternano a trasparenze impalpabili.
Cappotti ad astuccio e brevi cappe fermate in vita da cinture di rettile sono realizzate in tessuti armaturati bordati di pitone oppure percorsi da intrecci di pelli di serpente. La tattilità organica degli esterni è contraddetta dai rasi scintillanti accoppiati all’interno. Gli halter-neck scoprono le spalle mentre i pantaloni dai volumi ampi e abbreviati rivelano il polpaccio. Le irregolarità cromatiche delle murrine diventano jacquard sui soprabiti dal profilo verticale, motivi animali e disegni che ricordano le livree dei rettili si fondono naturalmente con pattern geometrici in un processo magmatico di fusione grafica e cromatica.
La collezione è calda: cattura la magia della materia che si trasforma, come un vetro mentre lo si lavora. I colori naturali rotti da screziature improvvise e vivaci e lampi metallici ne sottolineano la qualità metamorfica. La verticalità della silhouette è equilibrata dalle zeppe decise, i cui volumi affermativi sono disegnati da texture monocrome, dai dettagli di microcatene, dalle profilature di pitone.
Le borse sono segni caratterizzanti, frutto di altissimo savoir faire artigianale: doctor bag polimateriche, clutch a intarsi geometrici con tracolle di catena, shopper di stuoia dai manici di vetro policromo. La tattilità organica della collezione è accentuata dalla qualità minerale del vetro di Murano, usato per bracciali, collane e sorprendenti clutch dalle superfici ipnotiche.
QUI potete leggere lo Speciale Milano Moda Donna
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