I Tarocchi nascono in Italia nel XV secolo, alla fine del Medioevo, probabilmente nel Ducato di Milano. Quelle che all’inizio erano delle semplici carte da gioco, si sono evolute in qualcosa di nuovo e inedito che, ancora oggi, continua ad appassionare migliaia di persone in tutto il mondo. Le carte dei Tarocchi nascono quando ai semi tradizionali, che verranno poi chiamati “Arcani Minori”, si aggiungono altre carte, dalle 22 alle 24, chiamate “Trionfi” o “Arcani Maggiori” I semi avevano un’origine araba, mentre i trionfi erano frutto dell’arte medievale.
Le famiglie nobili del tempo, iniziarono a commissionare le carte a vari artisti, per poter avere i mazzi più belli e preziosi. Il mazzo dei Visconti, ad esempio, è uno dei più antichi e prestigiosi. Nel XVIII secolo in Italia l’interesse per i Tarocchi cala un po’, ma questi diventano popolari in Francia, a Marsiglia. Court de Gebelin e Etteilla hanno il merito di far conoscere i Tarocchi al grande pubblico e quindi di consegnarli alla storia. A Marsiglia si viene a creare una vera industria che culmina con i Tarocchi di Marsiglia, le carte più famose e popolari.
Al giorno d’oggi esistono tanti mazzi di storici, che ognuno di noi può acquistare e scegliere in base ai propri gusti. La bellezza delle carte non sta solo nei colori, nei disegni e nello stile della singole carta, ma anche nell’armonia che si crea quando le carte vengono messe sul tavolo durante la lettura. Le carte dei Tarocchi si possono considerare delle vere opere d’arte, sono state commissionate dalle famiglie più ricche, ad artisti talentuosi del tempo. Le carte che si trovano in commercio al giorno d’oggi sono ispirate ai mazzi storici e, anche se sono delle riproduzioni, conservano tutto il loro fascino.
Visconti Sforza
I Tarocchi Visconti Sforza sono composti da una serie di tre mazzi di carte realizzata intorno alla metà del Quattrocento, con tecniche antiche e preziose. Le carte sono state ottenuto dalla sovrapposizione di più fogli, poi pressati a stampo e decorati con figure realizzate in oro e argento.
Sola Busca
Le carte dei tarocchi Sola Busca sono conservate alla Pinacoteca di Brera ed è il più antico mazzo completo
esistente al mondo. È composto da 78 carte e il nome deriva dai precedenti proprietari: la marchesa Busca
e il conte Sola. Questi tarocchi sono stampati su carta da incisioni a bulino e decorati con tempere e oro.
Tarocchi del Mantegna
I tarocchi del Mantegna sono stati attribuiti per molto tempo ad Andrea Mantegna, per poi scoprire che in realtà erano state realizzate da due anonimi artisti di scuola ferrarese. Queste carte, risalenti al XV secolo, non si possono considerare dei veri tarocchi perché mancano i semi, o Arcani Minori. I Tarocchi di Marsiglia Sono i tarocchi più popolari, nati in Francia e nello specifico a Marsiglia. Uno dei mazzi più preziosi dei tarocchi di Marsiglia è stato realizzato da Claude Burdel nel 1751 che ha inciso ogni carta su legno e poi le ha dipinte.
Le M1nchiate
Le Minchiate sono carte dei Tarocchi nate a Firenze fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Il mazzo è formato da 97 carte: 40 trionfi, 56 carte tradizionali e il Matto. Il nome pittoresco è ispirato alla simbologia di alcune di queste carte e sottolinea il fatto sono carte da gioco e quindi non vanno prese seriamente.
Il tarocchino bolognese
I Tarocchi si sono ampiamente diffusi a Bologna, tanto da creare il tarocchino bolognese, un tarocco a mazzo ridotto composto solo da 62 carte. Queste carte hanno subito diverse influenze nel corso del tempo e sono legate alla tradizione popolare. Si va dalle carte stampate sui fogli che il giocatore doveva tagliare e incollare, fino all’utilizzo delle figure in due metà speculari. Una simbologia che ancora oggi è molto utilizzata.
Il tarocchino piemontese
I Tarocchi si diffusero anche in Piemonte, grazie alla vicinanza con Milano dove tutto ebbe origine. Come i Visconti Scorza fecero a Milano, a Torino furono i Vergnano a commissionare un nuovo modello di carte, che poi fu ribattezzato “Tarocchino piemontese". Queste carte sono simili ai Tarocchi di Marsiglia ma alcune hanno un contenuto diverso, inoltre sono stati utilizzati i numeri arabi al posto di quelli romani.
Fonte foto Pixabay
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