Teatro
Teatro Biondo di Palermo: un video per far spegnere i cellulari e accendere la fantasia
L’iniziativa per sensibilizzare gli spettatori a teatro, che spesso non osservano un comportamento adatto alla situazione

Quante volte il silenzio quasi religioso di una rappresentazione teatrale viene fastidiosamente interrotto dallo squillo di un cellulare? Se a più riprese viene sollevata la questione della ‘maleducazione in sala’ (come avvenne qualche mese fa al Teatro alla Scala di Milano), il Teatro Biondo di Palermo prova a sensibilizzare il pubblico con un video.
Il filmato vede protagonista – insieme a Vincenzo Ferrera, Elsa Parrinello e Salvo Piparo, ragazzi della scuola del Teatro diretta da Emma Dante, e a numerosi spettatori convocati via Facebook – un mostro hollywoodiano che interpreta un brano tratto da un classicone della drammaturgia, l’“Amleto”, ovvero il monologo “To be or not to be? That is the question”.
Lo scopo è anche quello di coinvolgere le nuove generazioni e avvicinarle al mondo del teatro, non più luogo antico e polveroso riservato a un pubblico d’elite, ma spazio dove accendere la fantasia, centro di produzione culturale aperto a persone di tutte le età.
Il giovane regista palermitano Riccardo Lupo ha spiegato di aver giocato con gli stereotipi legati al mondo di William Shakespeare:
“Mi sono ispirato ad alcune regie teatrali che rivisitano Amleto nelle maniere più stravaganti e con effetti mediocri. Ho immaginato che il protagonista della tragedia fosse un attore da blockbuster che tenta di rilanciarsi in teatro con un ruolo impegnato, ma, nonostante tutta la buona volontà, ha limiti recitativi evidenti: ‘Fende un po’ troppo l’aria con la mano e oltrepassa i limiti della naturale modestia del sentimento’, così lo avrebbe bacchettato Amleto stesso. Se allo sforzo interpretativo aggiungiamo che qualche maleducato non ha spento il cellulare, la reazione ‘calorosa’ del nostro attore è più che giustificata”
Lo slogan della campagna è “Turn off your phone, turn on your fantasy”, ovvero “spegnete il telefono, accendete la vostra fantasia”, un invito al rispetto delle regole (troppo spesso ignorate), rinnovando contemporaneamente anche l’immagine del teatro.
